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Nella Confederazione elvetica diverse società offrono questa opzione

Svizzera: l’oro nascosto
nei bunker segreti delle Alpi

Il metallo giallo sempre più ricercato come bene rifugio: ma dove conservarlo?

Nella Confederazione elvetica diverse società offrono questa opzione

Svizzera: l’oro nascosto
nei bunker segreti delle Alpi

Il metallo giallo sempre più ricercato come bene rifugio: ma dove conservarlo?

Lingotti d'oro in un bunker
Lingotti d'oro in un bunker
MILANO - Come luccica quel bunker: a sentire gli esperti l'oro è il bene rifugio per eccellenza. Soprattutto di questi tempi. A chi affidarlo, dunque, perché resti al sicuro? Alle banche? No, quale miglior modo per nascondere il metallo prezioso di una fortezza, un bunker segreto scavato dentro una montagna? In Svizzera sono diverse le società che offrono questa opzione. Un’alternativa sicura, un Fort Knox a prova di bomba. Nell’ultimo periodo le valute sembrano fare a gara nello svalutarsi. E dopo le gravi perdite registrate in Borsa molti investitori hanno perso la fiducia anche nelle banche. L’oro è sempre più ricercato come bene rifugio. Sui mercati mondiali il prezzo del metallo giallo è infatti cresciuto negli ultimi tre anni e mezzo di oltre il 70 per cento a causa della forte domanda. Se i piccoli risparmiatori sono costretti a nascondere i loro soldi sotto il materasso, in Svizzera le società cercano alternative ai caveau di sicurezza. La soluzione sono i bunker nelle Alpi.

SEGRETEZZA - La Swiss Gold Safe, per esempio, gestisce ad Amsteg, nel Cantone Uri, un bunker dismesso del governo federale trasformato in una gigantesca cassaforte. «Le richieste sono moltiplicate quest’anno», ha spiegato l’amministratore Hans J. Maurer al quotidiano Handelszeitung. «I nostri clienti», ha sottolineato Maurer, «sono privati, ma anche istituzioni pubbliche». La sua società mette a disposizione uno spazio a prova di catastrofe nucleare e biologica, attacco terroristico, terremoto, furto. E non c’è pericolo che fallisca, come potrebbe accadere per alcuni istituti di credito. Insomma, i preziosi depositati possono, all’occorrenza, essere ritirati senza grossi problemi. Maurer non rivela altri dettagli. Le parole d’ordine dal sapore decisamente elvetico sono «discrezione» e «segretezza». I dipendenti sono scelti proprio come gli agenti segreti e non possono rivelare a nessuno che lavoro fanno.

CENTRI BACKUP - Ad Attinghausen, sempre nel Cantone Uri, opera invece la società Deltalis con la sua Fort DK 2, mentre nell’Oberland Bernese ci sono le due fortezze Swiss Fort Knox, gestite dalla Siag-Secure Infostore. Ufficialmente gestiscono centri per il backup di dati, scrive il quotidiano tedesco Die Welt. Qualche tempo fa l’amministratore delegato della Siag, Christoph Oschwald, aveva rivelato al portale 20 Minuten online che le informazioni depositate qui «valgono miliardi di franchi».

BUNKER DISMESSI - La fortezza di Amsteg, sepolta nel ventre del massiccio alpino del Gottardo, è stata costruita negli anni Quaranta dal governo federale e acquistata da Swiss Gold Safe alla metà degli anni Novanta dopo che l’esercito svizzero aveva messo in vendita i bunker che non gli servivano più. E oggi, con la perdurante crisi dei mercati finanziari, queste cassaforti scavate nelle Alpi valgono oro, nel vero senso del termine, sottolinea la Basler Zeitung. Già lo scorso anno il quotidiano elevetico Sonntagszeitung aveva riferito che gli affari andavano a gonfie vele. Soprattutto investitori privati dalla Germania porterebbero il loro oro in Svizzera. Un posto, a quanto sembra, più che sicuro, non solo perché fuori dalla zona euro e dal sistema bancario. Inoltre, rispetto alle classiche banche, Swiss Data Safe non ha limiti di spazio: è abbastanza flessibile per mettere a punto soluzioni individuali, tagliate su misura in base alle esigenze della clientela.

Elmar Burchia
08 agosto 2011(ultima modifica: 09 agosto 2011 12:57)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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