Una volta tornati alla normalità sarà difficile ripensare a questo periodo di clausura senza ricordarsi del tempo dedicato, chi più chi meno, ad aiutare i propri figli nell'attività scolastica a distanza. Con le vacanze di Pasqua molti di noi hanno tirato un sospiro di sollievo perchè, è un fatto, la pandemia ci ha reso tutti... un po' maestri.
Le maestre e i maestri, quelli veri, si fanno in quattro, alcune/i tenendo le lezioni tramite conference call, altre/i inviando a cadenza regolare proposte di attività didattiche e compiti, per cercare di dare continuità al lavoro in classe. Noi stessi, in qualità di editori, abbiamo ricevuto la richiesta, accolta con entusiasmo, di rendere disponibili i libri di Vittoria Busatto per la piattaforma Weschool, una delle arene in cui si svolge l'attività didattica.
Ma per quanto l'insegnamento a distanza possa funzionare, e gli strumenti tecnologici essere raffinati ed efficaci, nella maggioranza dei casi e soprattutto per i bambini della primaria, la presenza di almeno un genitore per organizzare la giornata e svolgere alcune attività è essenziale. Succede così che ci si improvvisi "paramaestri" con la complicazione che gli unici alunni che abbiamo di fronte sono... i nostri bambini.
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