Cronaca

Reggio Calabria, l'iniziativa del Comune: città tappezzata di manifesti con le leggi razziali

L'iniziativa "Senza 25 aprile" per ricordare cosa sarebbe successo senza la Resistenza e la Liberazione
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REGGIO CALABRIA - Cosa sarebbe successo senza la Resistenza e la Liberazione che così è stata conquistata? È questa la domanda a cui l'amministrazione di Reggio Calabria ha voluto dare una risposta concreta, ricordando nelle piazze e nelle strade gli orrori del fascismo. Contro chi non ha memoria delle atrocità del regime e chi le nega, il Comune calabrese dello Stretto ha organizzato l'iniziativa "Senza 25 aprile". 

Per tutta la giornata della Liberazione, nelle strade e nelle piazze del centro città saranno esposti cartelloni che ricordano le leggi liberticide di quegli anni e i tanti diritti all'epoca negati, conquistati con il sangue da tanti partigiani. 

Sui muri di Reggio si tornerà a ricordare come all'epoca fosse proibito scioperare, militare in un partito o un sindacato diverso da quello fascista perché erano stati tutti sciolti, leggere un giornale non sottoposto alla censura governativa ma anche sposarsi "con un non ariano" o esercitare una professione se inseriti negli elenchi dell'Ovra, la polizia segreta. Si rammenterà come dopo l'approvazione delle leggi razziali, agli ebrei sia stato proibito andare a scuola, lavorare, ricoprire incarichi pubblici. E con due cartelloni affissi sulla facciata del teatro comunale, a negazionisti e revisionisti l'amministrazione ha voluto ricordare anche come all'epoca fosse proibito anche vedere al cinema film e pellicole "contrarie ai gusti del Duce". In delle edicole della città torneranno le prime pagine dei giornali dell'epoca, con cui si celebravano eccidi e stragi, si annunciava la tassa sul celibato o la reintroduzione della pena di morte. 

Un messaggio - spiegano dal Comune, guidato da Giuseppe Falcomatà -  rivolto anche "ai giovani  e a coloro che i drammi del regime non li hanno vissuti" per mettere in chiaro che "fascismo, infatti, è sinonimo di morte, oppressione, oscurantismo, repressione, costrizione. È l'antitesi del buono e del giusto. È il male assoluto, il limite più assurdo, crudele e spietato raggiunto dall'uomo. La libertà di pensiero, di parola, di opinione, di voto, di riunione sono solo alcuni dei Valori che, ormai, diamo quasi per scontati. Ma la libertà può volare via con un soffio. Ogni giorno, nel nostro piccolo, dobbiamo impegnarci per difenderla ed affermarla. Dobbiamo, anzi, opporci con forza a chi, a qualsiasi livello, gridando o in maniera subdola e silente, opera per cancellare noi stessi, le nostre scelte, la forza di non condividere quel che ci viene imposto".

Contro il fascismo e i gesti che lo richiamano, l'amministrazione di Falcomatà è sempre stata inflessibile. L'anno scorso, con una delibera, ha vietato la concessione di immobili, sale istituzionali, spazi pubblici e strutture comunali ad organizzazioni o associazioni che si richiamino in maniera diretta all'ideologia fascista, anche attraverso linguaggi, rituali, simboli, o che facciano riferimento a discriminazioni razziali, etniche, religiose, sessuali, di lingua o di opinioni politiche.