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Coronavirus, 19 i casi positivi in Liguria. Toti: «Nessun nuovo focolaio». Cirio alla Liguria: «In Piemonte solo chi è negativo ai test»

Sono tornati a casa 12 ospiti dell’hotel di Alassio: quarantena nelle loro abitazioni. Viale: «Preoccupa la mancanza si mascherine per il personale sanitario. Dovevano inviarle ma non sono arrivate»

Roberto Sculli, video di A. Codato, redazione XIX
9 minuti di lettura

Il laboratorio di analisi al San Martino

 

Il punto della situazione delle 19.30 dalla Regione

Genova – Sale la tensione tra Liguria e Piemonte sul fronte della ricollocazione dei pazienti positivi di Asti ancora ad Alassio. La Regione piemontese, secondo quanto trapelato, non intende riaccogliere i propri cittadini contagiati dal coronavirus. Un fatto del tutto eccezionale che ha fatto slittare l’evacuazione dei due alberghi alassini, inizialmente prevista per oggi. 

Intanto, sul fronte del contagio, ci sono buone notizie: «Non ci sono ulteriori focolai all'interno della Regione Liguria». Lo ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti nel punto stampa serale sull’emergenza spiegando che in tutto il territorio regionale i positivi al virus sono 19. Si attende il risultato dei test su due persone, ha aggiunto: uno è un minore, parente di un caso già noto. E un altro riguarda una signora già ricoverata che non reagiva a cure. «La buona notizia è che derivano tutti dai medesimi casi che già conoscevamo: o provengono dall'area di Alassio, il cluster noto, o dal caso Spezia».

Sono dunque gli stessi di stamattina i pazienti contagiati dal coronavirus in Riviera. E nei casi - sei - in cui è stato necessario il ricovero in ospedale, le condizioni dei pazienti sono rimaste ampiamente sotto controllo. Tra questi è compreso un caso di polmonite, per cui è stato disposto il trasferimento, ieri sera, dall’ospedale di Albenga all’hub regionale del policlinico San Martino.

580 persone in sorveglianza attiva
In questo momento in sorveglianza attiva in Regione Liguria ci sono 580 persone, ha poi spiegato il presidente Toti. In Asl1 figurano 26 persone; in Asl2, quella del focolaio di Alassio, ci sono 242 persone; in Asl3 le persone sono 51; in Asl4 le persone sono 44; e infine in Asl5 le persone in sorveglianza attiva sono 217. 

Slitta evacuazione degli ospiti dagli alberghi di Alassio
Solo 12 vacanzieri lombardi la scorsa notte hanno potuto tornare alle loro abitazioni nelle province di Pavia e Milano. Il gruppo della zona rossa di Castiglione D'Adda al momento resta in albergo in attesa di ulteriori valutazioni e la sua destinazione per la quarantena sarà una struttura dell'esercito in Liguria, visto che questi cittadini non possono tornare a casa, che è ancora in 'zona rossa'. Per la comitiva di Asti la situazione è più complessa.

Tensione tra Liguria e Piemonte sulla ricollocazione dei pazienti positivi
Sono infatti ore di tensione tra Liguria e Piemonte per il trattamento dei cittadini piemontesi provenienti da Asti e oggi in stato di sorveglianza attiva ad Alassio. Secondo i protocolli vigenti tutti i cittadini piemontesi che non necessitano di cure dovrebbero essere trasferiti ai loro domicili in provincia di Asti, presi in carico dalla Sanità Piemontese. Il trasporto, avallato dalla cabina di regia nazionale guidata da Commissario Borrelli sarebbe già stato predisposto e i cittadini, quelli che non necessitano di cure, potrebbero già partire per la loro casa, ma Regione Piemonte, da 24 ore, secondo quanto apprende l'ANSA, interpone molte difficoltà a riprendersi i suoi cittadini. 

In pratica, la regione Piemonte avrebbe chiesto di praticare a tutti i cittadini in partenza un tampone per verificarne la positività, cosa assolutamente esclusa dai protocolli nazionali, che riservano il tampone ai soli casi di sintomi conclamati. In più dalla stessa regione arriverebbe la disponibilità a far entrare nei propri confini solo i soggetti cosiddetti negativi, lasciando di fatto i positivi, sia pure non malati, in regione Liguria. Una pratica unica fino ad oggi. Ieri regione Lombardia ha accolto 12 persone provenienti da Alassio, prendendoli in carico nei loro domicili. E questo nonostante la situazione della Lombardia sia ben più seria di quella del Piemonte. La tensione è palpabile anche perché ad Alassio all'intento dell'hotel la situazione non è semplice. C'è stupore in Regione per l'atteggiamento del Piemonte che non vuol prendersi carico dei propri cittadini, trasportabili in condizione di sicurezza secondo gli esperti della sanità. Regione Liguria ha ribadito la disponibilità a prendersi carico di tutti, come già sta facendo, ma i cittadini chiusi nell'hotel rifiutano i pasti, e la situazione sta diventando pesante. «Se il Piemonte non accetterà di riprendersi i propri 32 cittadini qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità», dice una fonte ben informata in Regione.E in serata il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha confermato che «gli anziani di Asti in quarantena ad Alassio saranno sottoposti domani a tampone per verificare se vi siano altri casi positivi al coronavirus, dopo i quattro ricoverati all'ospedale di Genova». Solo in caso di negativita' e di assenza di sintomi, saranno trasportati alla Casa del Pellegrino di Villanova d'Asti per l'isolamento. «Qui - ha spiegato Cirio - saranno assistiti da personale sanitario e della Protezione civile. Sono molto soddisfatto, sono anziani e quindi soggetti piu' deboli, potranno tornare in tutta sicurezza, in ambulanza, e avere tutta l'assistenza necessaria».

Domani, a questo punto, tutti i piemontesi rimasti ad Alassio saranno sottoposti a tampone e solo chi sarà ritenuto idoneo al trasferimento sarà accompagnato dal 118 a destinazione.

La precisazione di Cirio: «Nessuna tensione»
Il presidente della regione Piemonte ha voluto specificare che «non esiste alcuna tensione» con la Liguria: «C’è soltanto l'esigenza di far le cose al meglio, dal momento che parliamo di nostri concittadini piemontesi, di persone anziane che devono essere trattate al meglio sulla base delle loro effettive condizioni. Pertanto come Regione abbiamo chiesto che venisse effettuato il tampone su ciascuno di loro proprio per capire quali sono le condizioni di salute e trovare la soluzione piu' idonea. La soluzione e' stata individuata grazie al lavoro fatto nella giornata di oggi con l'individuazione di questa struttura della Casa del Pellegrino di Villanova d'Asti che ha dovuto essere visionata e attrezzata. La Protezione civile regionale ha garantito tutti quanti i servizi e comfort. Queste persone in sicurezza saranno trasportate in questa struttura dove troveranno la sistemazione migliore e anche il la sorveglianza, perche' parliamo di persone anziane, che quindi hanno necessita' particolari. Questo e' il quadro. E' evidente che nella giornata di oggi le competenze tecniche di Piemonte e Liguria hanno dovuto confrontarsi, perche' non c'era la sistemazione. Pero' la Regione Piemonte non lascia da solo nessuno».

Viale: «Preoccupa la mancanza di mascherine per il personale sanitario»
 «C'era stato detto dalla Protezione civile che le mascherine per il sistema sanitario ligure sarebbero arrivate ieri a Malpensa, non è accaduto, anche nella giornata di oggi non sono arrivate. Sta provocando delle preoccupazioni». Così l'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale commenta la mobilitazione dei medici per la carenza di mascherine. «E' cronaca nazionale che le associazioni nazionali di rappresentanza territoriale dei medici protestano per la mancanza dei dispositivi. Come Regione Liguria lamentiamo che mancano delle circolari sulla necessità di dotarsi di questi dispositivi durante l'espletamento del loro servizio», ha detto Viale.

Domenica la decisione sulla riapertura delle scuole
«La decisione sull'eventuale riapertura delle scuole e dei teatri in Liguria la settimana prossima, se la mappa di cluster di coronavirus dovesse rimanere invariata, arriverà domenica, la scelta sarà presa sulla base dei dati noti». Lo ha chiarito il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti . «È una buona notizia che i nuovi casi liguri derivino da quelli che già conoscevamo, o ad Alassio o alla Spezia. Ciò ci consentirà di ragionare in cabina di regia su quali provvedimenti dell'ordinanza estenderemo alla settimana prossima, quali eventualmente potranno essere tolti in base all'evolversi della situazione, la decisione non sarà presa fino all'ultimo momento».

I sei ricoverati in Liguria sono in «buone condizioni»

Sono migliorate o restano stabili le condizioni di salute dei sei ricoverati in ospedale. Al San Martino a Genova ci sono cinque pazienti tra cui la donna di 74 anni, la paziente 'zero' in Liguria, che è in costante miglioramento. Altre tre pazienti di anni 68, 76 e 86 anni sono in buone condizioni generali. Una donna di 86 anni proveniente dall'Ospedale di Albenga presenta una polmonite ma è in condizioni stabili, con lieve miglioramento. E solo questa paziente ha iniziato la terapia antivirale. L'uomo ricoverato all'Ospedale della Spezia è ancora febbricitante, le condizioni generali sono buone e non presenta sintomi respiratori.

Una ragazza cinese in isolamento volontario
Si trova attualmente in isolamento obbligatorio fiduciario, in buone condizioni di salute, la studentessa cinese di 28 anni, proveniente dalla zona di Wuhan, primo focolaio dell'infezione, e arrivata a Genova dopo essere atterrata all'aeroporto di Milano Malpensa martedì scorso. La donna ha volato da Pechino a Dubai e da lì a Malpensa. La Regione Liguria aveva preventivamente avvertito le autorità sanitarie di Malpensa del suo arrivo e quando la giovane è atterrata è stata sottoposta al test per la febbre, risultato negativo. È stata quindi invitata ad andare alla Casa dello Studente a Genova in quarantena ma di lei si sono perse le tracce per 24 ore. Arrivata in treno, lei stessa ha poi raggiunto la casa di un amico nel capoluogo ligure dove è stata rintracciata dai carabinieri. A quel punto, ha riferito la Regione Liguria, è stata presa in carico dal servizio sanitario regionale e invitata a restare in isolamento in quella casa.

Chiesto ai prefetti di segnalare eventuali casi
Toti ha annunciato di aver scritto una lettera a tutte le Prefetture della Liguria per chiedere di segnalare eventuali casi di ospiti negli alberghi della Regione provenienti dalle zone a rischio infezione da coronavirus. «Gli chiediamo di segnalarci se vi fossero dei casi sfuggiti all'autodenuncia, persone provenienti dalle zone a rischio eventualmente ospitate in strutture alberghiere della Regione», ha spiegato il governatore.

Il video del governatore Toti insieme a Matteo Bassetti, direttore dell’unità operativa clinica malattie infettive del Policlinico San Martino

La task force ligure: «La situazione è monitorata»

Il Sistema sanitario regionale sta operando mettendo in atto tutte le misure necessarie per mitigare gli effetti derivanti dalla circolazione del nuovo coronavirus. Sono state predisposte azioni di risposta che, attraverso un approccio multidisciplinare, sono rivolte a ridurre il rischio di contagio. La task force ligure sanitaria ha previsto delle linee operative da applicare in modo omogeneo su tutto il territorio regionale che prevedono procedure e definizioni approvate e condivise (ad esempio, l’intero SSR ha recepito le definizioni di caso sospetto e confermato, le strategie di approfondimento diagnostico, ovvero i tamponi). Vogliamo dare un segnale rassicurante che la situazione emergente, derivante dal nuovo coronavirus, è monitorata e trova le risposte più appropriate nel nostro Sistema sanitario regionale. Il percorso diagnostico-terapeutico è adeguato e garantito; le scelte e i piani di risposta, anche incrementali, operativi in Regione Liguria, sono stati predisposti per essere attivati in caso di necessità, garantendo una risposta appropriata ed efficace. Nell’interesse di tutti, degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica che segue con preoccupazione l’evolversi della situazione, si invita ad attenersi alla corretta definizione di “caso sospetto” che non significa malato, ma rappresenta, secondo la definizione condivisa dalla comunità scientifica, un caso per il quale è opportuno mettere in atto misure di approfondimento diagnostico, a tutela della salute pubblica. «Sono orgogliosa che il percorso sanitario ligure e le azioni di Sanità pubblica messe in atto dalla task force ligure in materia di Coronavirus, che ho rappresentato nei giorni scorsi in Commissione salute, siano state recepite e diventate operative a livello nazionale, da ieri anche quelle relative a chi sottoporre a tampone – sottolinea Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria. Ringrazio tutti i professionisti che stanno lavorando senza sosta per dare le risposte più efficaci e appropriate a questa emergenza».

Video – Bassetti: «C’è differenza tra morte “per” coronavirus e “con” coronavirus»

Bassetti: «C'è differenza tra morte "per" Coronavirus o "con" Coronavirus»

Due coppie in isolamento a Bergeggi

Nel pomeriggio è atteso l'esito di un tampone effettuato su una persona residente a Bergeggi. Si tratta di due coppie che vivono nel comune savonese sotto osservazione da diversi giorni dopo che loro stessi si erano autodenunciati. Una coppia perché di ritorno da un viaggio in aree a rischio e una coppia perché di recente si era recata nelle zone ora in quarantena in Lombardia.

Nei giorni scorsi erano monitorate da Asl ma le condizioni di salute erano stabili. Ieri i primi sintomi e la decisione di trasferire nel nosocomio del capoluogo il paziente in attesa del test.

Coronavirus: atteso l'esito del test per un residente di Bergeggi

«Abbiamo notizie ufficiali dalla Asl savonese e prima di tutto mi preme tranquillizzare i mie concittadini – dichiara Roberto Arboscello, sindaco di Bergeggi - Si tratta di quattro persone che recentemente sono state in aree a rischio o di focolaio, tutte residenti a Bergeggi, perciò non si tratta di turisti. Una coppia ha viaggiato all'estero in zone critiche e l'altra coppia ha soggiornato per due giorni in una zona poi dichiarata rossa in Lombardia. Tutte si sono autodenunciate volontariamente alla Asl ed è stata attivata la quarantena. Tutte stavano bene fino a ieri quando una di queste persone ieri, mercoledì, ha accusato una sintomatologia e quindi è stato attivato il protocollo per la procedura di trasporto all'ospedale di Savona in attesa di accertamenti. Il risultato del test del tampone arriverà nel pomeriggio». Le due coppie sono quasi al termine del periodo finestra di quarantena.

«Nel caso in cui, speriamo di no, il test sia positivo avvieremo le verifiche ma ad oggi nessun caso di coronavirus è presente sul territorio di Bergeggi – ha proseguito il sindaco – Nella giornata di mercoledì nella criticità del momento le informazioni sono corse velocemente ma non sono turisti provenienti da Casalpusterlengo. Abbiamo persone che risiedono in quel comune con una seconda casa a Bergeggi ma abbiamo verificato e non si trovano qua ma nella loro abitazioni».

E proprio sul problema della comunicazione tra le istituzioni il sindaco commenta «Questi momenti sono davvero frenetici, per questo ringrazio l'autorità sanitaria che sta svolgendo un gran lavoro molto gravoso sia in termini qualitativi che quantitativi. L'importante è che venga rispettato il protocollo. Detto ciò a livello di comunicazioni si è verificato un black out. Il indaco doveva essere a conoscenza di queste cose. Non voglio fare polemica ora, l'importante è la tutela della salute, ma a fine emergenza dovremo valutare anche queste cose. Come il fatto che ad oggi io non abbia avuto nessun contatto con Regione Liguria, tema da affrontare sicuramente in seguito».

La situazione ad Alassio

La maggior parte dei casi positivi sono riconducibili tutti alla stessa radice, vale a dire le comitive di turisti lombardi e piemontesi ospitati da due alberghi di Alassio. «Il cluster principale resta questo - ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti - mentre il caso registrato nello Spezzino per il momento è isolato. E questo ci fa ben sperare». Tutti i test sulla cerchia di frequentazioni del cinquantenne, nei giorni scorsi in visita a Codogno, in piena zona rossa, sono infatti risultati negativi.

Coronavirus: il presidente della Provincia di Asti arriva ad Alassio per i suoi concittadini

Il sindaco di Asti: «Abbiamo un caso di contagio da Alassio»

Un caso di positività al Coronavirus è stato riscontrato ad Asti. E' quanto afferma il sindaco, Maurizio Rasero, secondo il quale si tratta di una delle persone che nei giorni scorsi erano tornate da un soggiorno nella località ligure di Alassio. Ora si trova all'ospedale Cardinal Massaia in isolamento. «Non ci sono pericoli di contagio», scrive il primo cittadino.

Imprese, la Camera di Commercio di Genova studia contromisure 

La Camera di Commercio di Genova sta raccogliendo le istanze delle associazioni di categoria in merito alle conseguenze economiche e occupazionali delle misure di sicurezza adottate per arginare il contagio da Coronavirus. «Il mondo imprenditoriale genovese ritiene che l’attuale contesto stia causando enormi danni alla nostra economia, in tutti i comparti, e che sia importante poter affrontare - spiega l’ente - questo delicato argomento con la necessaria obiettività, fermo restando la necessità di adottare tutte le misure sanitarie necessarie». Per quel che riguarda i propri dipendenti e la propria utenza, la Camera di Commercio di Genova ha deciso, «da oggi e fino al termine dell’emergenza, di aumentare il numero dei dipendenti che si avvarranno del sistema di lavoro agile, di potenziare i servizi erogati in via telematica, modalità in cui le Camere di Commercio sono all’avanguardia della pubblica amministrazione, e di privilegiare gli sportelli telefonici e la posta elettronica per contribuire a ridurre l’afflusso di pubblico nelle sedi camerali». Intanto, lunedì 2 marzo alle 15, su richiesta dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Benveduti, si terrà un tavolo di crisi con le istituzioni e gli operatori economici liguri per fare il quadro della situazione e capire quali richieste avanzare al governo e quali soluzioni adottare subito a livello locale.

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