Cultura

Credit Suisse chiude il conto corrente di Ai Weiwei

Credit Suisse chiude il conto corrente di Ai Weiwei
(reuters)
L'artista cinese dissidente si difende: "Non ho commesso alcun reato e non sono stato incriminato". Ma contro di lui preme il governo di Pechino
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LONDRA - La banca svizzera Credit Suisse ha chiuso il conto corrente della fondazione dell'artista e dissidente cinese Ai Weiwei con la motivazione di suoi trascorsi "criminali". La banca, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Bloomberg, avrebbe apparentemente preso in considerazione le accuse nei confronti di Ai Weiwei da parte del governo cinese, che lo ha incarcerato sostanzialmente per le sue idee democratiche e libertarie, senza mai incriminarlo formalmente.

"Sarebbe bastato che i funzionari della Credit Suisse facessero un po' di compiti per scoprire che non ho commesso alcun reato e non sono mai stato incriminato", ha commentato l'artista. Non ci sono per il momento reazioni da parte della banca.

Un'iniziativa così clamorosa nei suoi confronti solleva il dubbio se la Credit Suisse abbia subito pressioni dalla Cina per mettere in difficoltà un personaggio molto noto a livello internazionale che dà fastidio a Pechino. Altrimenti si tratterebbe di un incomprensibile errore. Dopo avere vissuto per alcuni anno in Germania, Ai Weiwei si è trasferito in Gran Bretagna, non senza polemiche con il governo tedesco, a suo parere troppo succube della Cina per via degli importanti legami economici con Pechino.