Figliuolo: aumento tra il 20 e il 40%

Scossa sui vaccini: la corsa al green pass fa volare le prenotazioni nelle Regioni

L’annuncio sull’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro da metà ottobre fa ripartire le adesioni alla campagna vaccinale in diverse Regioni

di Marzio Bartoloni

(Epa)

3' di lettura

Per ora è solo un primo segnale, ma la scossa si è avvertita subito. Dopo giorni in cui le vaccinazioni arrancavano, in diverse Regioni si è assistito a una decisa inversione di tendenza. L’obbligo di green pass in tutti i luoghi di lavoro dal 15 ottobre varato giovedì dal consiglio dei ministri ha lasciato il segno. È bastato l’effetto annuncio per far balzare le adesioni, che sono raddoppiate in 24 ore in Lombardia e Piemonte. Boom di richieste anche in Toscana, Lazio e Liguria. «A livello nazionale, si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana. Inoltre, nella giornata odierna si è riscontrato un aumento del 35% di prime dosi rispetto alla stessa ora di sabato scorso. Considerando che la maggior parte dei centri vaccinali sono ad accesso libero, occorre monitorare, nei prossimi giorni, l’andamento delle adesioni per valutare se il trend attuale si consoliderà in maniera strutturale» ha affermato in una nota il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo.

Sotto la lente ora il week end, giorni nei quali normalmente crollano le iniezioni.

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Primo boom di prenotazioni nelle Regioni

Arriva subito la prima piccola fiammata sul fronte vaccinazioni. Dopo aver raggiunto nell’ultima settimana il minimo storico di prime dosi da diversi mesi a questa parte - si è scesi anche a solo 42mila in un giorno - l’effetto annuncio tanto auspicato dopo il varo del green pass in tutti i luoghi di lavoro da metà ottobre fa subito invertire la marcia alla campagna vaccinale. Il giorno dopo il Consiglio dei ministri, le prime dosi sono risalite a 65mila, ma l’effetto delle prenotazioni si vedrà meglio nei prossimi giorni. Per la prima volta infatti sono aumentate in modo significativo in diverse Regioni le richieste di vaccino: in Lombardia le adesioni sono praticamente raddoppiate salendo a 14.568 (solo due giorni prima erano 6.321). Stessa cosa in Piemonte dove in 24 ore si sono registrate quasi 4.100 nuove adesioni rispetto alle 1900 della settimana precedente. Nel Lazio invece le somministrazioni dei vaccini sono cresciute subito del 10%, mentre in Liguria è stato lo stesso governatore Giovanni Toti a parlare di «effetto green pass» con 1.553 iniezioni in 24 ore. In Toscana in un giorno sono state circa 3mila in più le prenotazioni dopo il varo del decreto.

Senza green pass ancora 4,1 milioni di lavoratori

Era stato per primo il ministro della Pa Renato Brunetta a spiegare in conferenza stampa - dopo il sì al decreto - come il Governo contasse su «un grandissimo, enorme, serissimo effetto annuncio». I primi dati sembrano dare ragione alla “scommessa” del Governo e del premier Draghi. Ora la ripresa delle vaccinazioni andrà verificata già nel week end - quando normalmente le iniezioni calano - e soprattutto dalla prossima settimana. Anche perché il tempo stringe - l’obbligo scatta per tutti dal 15 ottobre e servono 15 giorni dalla prima iniezione per dare validità al pass- e la “montagna” di italiani da vaccinare è ancora molto alta. Secondo le stime del Governo sarebbero 4,115 milioni i lavoratori del settore pubblico e privato che non si sono ancora vaccinati: di questi 3,7 milioni sono dipendenti del settore privato, mentre gli altri sono dipendenti pubblici di cui 115 mila sono quelli - tra sanitari e personale scolastico - che sarebbero già obbligati, ma che ancora non hanno fatto neanche la prima dose.

Se epidemia sotto controllo cinema, teatri pieni al 100%

Il Governo va avanti per gradi, con un occhio sempre rivolto alla curva epidemiologica aspettando l’effetto dall'apertura delle scuole. La spinta del green pass dovrebbe consentire di superare ampiamente il target dell’80% di over 12 vaccinati (oggi siamo al 76%) per ottobre mettendo in sicurezza il Paese in vista dell’arrivo della stagione autunnale, quando il virus sarà più insidioso. Se il trend di immunizzazione crescerà (arrivando magari al 90% di vaccinati antro la fine del mese prossimo, questa la volontà di palazzo Chigi) e i numeri dei contagi resteranno stabili, o quasi, a inizio ottobre si potrà procedere a una stagione di “ritorno alla vita”. Aumentando la capienza massima di cinema e teatri riportandoli al 100%, come chiede il ministro della Cultura Dario Franceschini, o aprendo le discoteche, tema sul quale insistono invece Lega e Iv. La decisione sarà presa entro fine settembre. A pesare sulla decisione appunto sarà soprattutto l’effetto delle riaperture delle scuole che potrebbe farsi vedere entro le prossime due settimane.

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