I vaccini possono causare il Coronavirus? Sarebbe questa una delle richieste più formulate degli utenti ai motori di ricerca. Un dubbio quindi che attanaglia non pochi e a cui fornisce una risposta l’Istituto superiore di sanità.
“Una eventuale malattia Covid 19 successiva alla vaccinazione – spiega l’Iss -, può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino”.
Questo è dovuto al funzionamento dei sieri anti Covid. “I vaccini attualmente in uso in Italia – spiega l’istituto guidato da Silvio Brusaferro – usano la tecnologia a mRNA (Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca). Nel primo caso il vaccino a Rna induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2”.
Dunque, “con questi vaccini – aggiunge l’Istituto superiore di sanità – non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare infezione o malattia”.
Diverso è il caso dei vaccini Astrazeneca, non più diffusi in Italia. Quest’ultimo è un siero “a vettore virale che utilizza una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzé, non più in grado di replicarsi, come vettore Dna” così da “fornire le istruzioni per sintetizzare nel nucleo delle cellule umane la proteina spike” del Coronavirus. “Una volta prodotta – conclude l’Iss -, la proteina può stimolare una risposta immunitaria specifica, sia anticorpale che cellulare. La tecnologia è la stessa alla base del primo vaccino approvato per Ebola alla fine del 2019”.
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