Alessandra s’interessa di fotografia microstock da qualche mese, ma ha già cominciato a vendere online le sue prime immagini.

Ha iniziato il suo percorso nel modo giusto, scegliendo le giuste agenzie e diventando contributor presso Shutterstock, Fotolia, iStock e 123rf. Queste quattro agenzie (soprattutto le prime due) rappresentano oggi i pilastri su cui un fotografo microstock può impostare un percorso di lavoro serio e professionale. Insomma: Alessandra ha iniziato bene.

Però è solo un inizio. Se quando facciamo vedere le nostre fotografie alla zia spesso otteniamo dei complimenti, il mondo del microstock è decisamente più crudele: se fai un prodotto fotografico che non funziona, non vendi. E questo sito ha l’obiettivo di aiutare i propri lettori a vendere.

Andiamo a vedere il portfolio fotografico di Alessandra, evidenziando le cose belle e meno belle. Anche quelle che la zia non ci direbbe!

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La mail di Alessandra

Ciao Paolo, da qualche mese leggo con molto piacere il tuo blog, trovo davvero molto utili i tuoi suggerimenti riguardo il mondo dei microstock cui faccio parte anche io da questa estate. Mi sono impegnata a imparare le tecniche base fotografiche da qualche mese e dunque il tuo aiuto è davvero prezioso.

Le agenzie fotografiche alle quali contribuisco sono Fotolia (118 foto), Dreamstime (33 foto), 123rf (130 foto), Depositphotos (120 foto), iStock (5 foto) e da due giorni mi hanno accettato anche su Shutterstock al 5° tentativo, su quest’ultimo ho 53 foto al momento e oggi ho venduto la mia prima foto! Su Fotolia ho venduto 4 foto, su Depositphotos 1 foto e su 123rf 1 foto, il resto niente.

Ti posto il link del portfolio di Fotolia e quello di Shutterstock solo perché credo ci siano le mie foto migliori e perché portano un Nick diverso, per tutti gli altri siti il Nick è alepenny.

Se tu potessi, quando hai tempo, darmi dei consigli te ne sarei grata, almeno per capire se sono sulla buona strada, so che ho tanto ancora da imparare!!

http://it.fotolia.com/p/204994493
http://www.shutterstock.com/gallery-2528713p1.html


Grazie mille 

 

Grazie a te, Alessandra.

Il tuo portfolio fotografico ci dice che hai capito il mercato a cui ti stai indirizzando. Questo è un vantaggio enorme: non sai quante parole sono state spese, scritte e dette, per fare capire a fotografi affermati da tempo che la fotografia microstock ha una natura commerciale e deve essere utile a risolvere un problema del cliente. Nel microstock c’è anche spazio per la bellezza, la poesia, la progettualità… ma sono tutte qualità non prioritarie. Nel microstock un’immagine vende se funziona e serve a qualcosa, altrimenti è destinata a cadere presto nel dimenticatoio. Vediamo un po’ più nel dettaglio le immagini di Alessandra.

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Pro: composizione e copyspace

Capture1Alessandra ha occhio per la composizione e ha capito le esigenze dell’utilizzatore finale della sua immagine. Nella fotografia che vediamo a lato ha posizionato le palline di Natale sul lato destro lasciando uno spazio negativo sul lato sinistro ottenendo una composizione complessivamente bilanciata e permettendo all’editore di introdurre un suo testo nello spazio bianco. Si tratta del copyspace, per dirla all’anglosassone.

La prassi nei paesi occidentali di leggere da sinistra verso destra ha come conseguenza che siamo culturalmente portati anche a leggere le immagini nello stesso modo. In questo caso, il lettore della fotografia incontrerà prima il messaggio che il designer/grafico/editore inserirà nello spazio bianco, lasciando le palline di Natale a contestualizzare il tema natalizio. Questo è quello che funziona.

Non funzionano invece due cose. La prima è lo sfondo che non è bianco, non è colorato, è di un grigio che per altro non è uniforme. Rimedio: andiamo di corsa a leggere l’articolo Fotografia Still Life: come ottenere uno sfondo bianco!

La seconda cosa che non funziona sono i cordini delle palline di Natale tagliati sul bordo destro. O si includono interamente nell’immagine, o si taglia in modo deciso l’immagine (avvicinandosi al soggetto e tagliando nell’inquadratura volutamente le palline di Natale). In questo caso, invece, il risultato dell’inquadratura rischia di essere un po’ approssimativo.

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Contro: chiarezza del messaggio fotografico

Capture2Non sempre è chiaro cosa ci vuole dire l’immagine di Alessandra. Nella fotografia a fianco, a parte lo sfondo non omogeneo che disturba, non è proprio chiaro cosa sia il soggetto. Un dado? Una pallina di Natale con dei numeri? Un portachiavi? La composizione è convincente, ma sia l’identità del soggetto, sia lo sfondo che non contribuisce a spiegare cosa sia il soggetto, rendono quest’immagine difficile da interpretare.

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Pro: scelta dei colori

Alessandra ha una predilezione per i colori caldi: arancione, giallo e rosso sono tra i suoi proferiti (fotograficamente parlando). Se la scelta sia voluta o casuale non lo sappiamo, ma è una scelta saggia perchè il colore rosso vende. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che l’occhio umano è attratto in primis da questo colore. Quando allo stilista Valentino fu chiesto il perché della nascita del suo colore, il Rosso Valentino, lui lo spiegò semplicemente così: quando una donna vestita di rosso entra in una stanza tutti si voltano a guardarla.

I motivi psicologici per i quali l’occhio sia attratto da questo colore ci interessano relativamente. E’ molto più interessante per noi la conseguenza di questo meccanismo: un’immagine che ha del rosso spicca quando è mostrata in anteprima (thumbnail) sul monitor di un pc tra le centinaia di concorrenti, attrae l’attenzione dell’osservatore e quindi è più facile che sia scelta dall’acquirente. L’immagine che preferisco di Alessandra è la caffettiera rossa in apertura di post.

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Contro: creatività e unicità

Capture4Diverse immagini del portfolio rischiano di essere schiacciate tra le migliaia di concorrenti perché non sono distinguibili nella massa. Tutti sappiamo che il microstock non è un mercato che ha l’arte e la poesia come priorità, dove l’ingegno non necessariamente è necessario e comunque l’idea nuova viene subito copiata da altri fotografi. Tuttavia, un minimo di originalità dobbiamo comunque inserirla. Giusto quel pizzico che serve per distinguersi dagli altri.

La serie di immagini di cicchi di caffè su tavolo in legno sono ben fatte e mi piacciono molto: il problema è che si tratta di un’idea decisamente sfruttata. Hai fatto bene a inserirle per fare massa, ma difficilmente diventeranno dei bestsellers. Vedo invece meglio il tema le mollette sul tavolo (invito i lettori a visionare il tuo portfolio ai link indicati sopra), con le quali si può giocare a creare dei concept interessanti.

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Pro: semplicità visiva dell’immagine

Ho passato alcuni minuti a guardare le fotografie di Alessandra cercando di capire perché, nonostante qualche sbavatura tecnica, mi davano la sensazione di essere immagini buone, pronte a funzionare per dare un messaggio. Poi ho capito il perché le immagini mi convincevano: sono tutte semplici. Le immagini del portfolio hanno tutte un soggetto chiaro (ok, magari il dado bianco della foto di sopra non è proprio chiarissimo…). Al limite c’è un secondo oggetto che accompagna e integra il messaggio del primo.

Alessandra è riuscita a resistere alla tentazione di metterci troppa roba all’interno della fotografia. I suoi scatti sono semplici e la semplicità aiuta a vendere.

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Contro: varietà del portfolio fotografico

Per quanto ogni fotografo finisca prima o poi nel capire in cosa specializzarsi, è sempre necessario conciliare specializzazione e varietà del portfolio offerto. Bisogna sapere tutto di un po’ e un po’ di tutto. Bisogna conoscere benissimo la tecnica fotografica relativa al proprio settore di riferimento, ma anche avere un’infarinatura di altri generi fotografici per offrire al nostro cliente una maggiore offerta e, perché no, scoprire noi stessi nuove affinità fotografiche.

Il portfolio di Alessandra è quasi esclusivamente still life. Il consiglio è quello di non limitare il tuo mondo unicamente a questo tipo di immagini, ma di scegliere almeno una seconda specializzazione da approfondire. Non oggi, ma tra anni, quando magari ti verrà a noia continuare a scattare lo stesso genere fotografico, avere una seconda specializzazione può salvare il tuo amore per la fotografia. Essere fotografi di microstock ci permette di spaziare in un campo vastissimo di possibile offerta al nostro cliente: approfittiamone!

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Conclusioni

Alessandra è avviata nella giusta direzione. A dirla proprio tutta, avendo ottenuto le prime vendite dopo pochi mesi di attività è già più avanti di me quando iniziai nel 2008. La mia prima immagine venduta fu una fotografia di un binario ferroviario su Fotolia (0,25 centesimi), dopo tre mesi di upload costanti.

I peccati fotografici di Alessandra ci sono ma sono venali ed è tutta esperienza che deve arrivare. Sia l’occhio fotografico, sia la sensibilità microstock sono nelle sue corde. Se la sua determinazione a continuare regge la prova del tempo e se l’arricchimento del suo portfolio sarà continuativo, ci saranno risultati già di una certa consistenza entro l’anno.

Buona luce!

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