Cascio: "Colpire i non vaccinati nei soldi, ecco come"

Cascio: “Colpire i non vaccinati nei soldi, ecco come”

Intervista al professore Antonio Cascio, infettivologo.

Antonio Cascio, infettivologo, professore universitario, l’ha scritto nel suo profilo Facebook: “Sarei favorevole a far pagare a coloro i quali hanno rifiutato il vaccino tutte le spese relative al loro ricovero ospedaliero nel momento in cui ne avranno bisogno a causa della loro positività”.

Professore, qualcuno si sarà arrabbiato?
“Qualcuno sì, in effetti. Pazienza”.

Una provocazione?
“Certo, ma anche una riflessione. Le persone forse sono più sensibili quando vengono colpite nei soldi, nel portafogli. Chi va in ospedale con il Covid perché non si è vaccinato toglie il posto ad altri che hanno patologie croniche, operazioni da affrontare e così via. Il danno è grosso. Una provocazione, dicevo. ma fino a un certo punto”.

I non vaccinati nelle terapie intensive sono la stragrande maggioranza, ma sembra che ci sia più di un vaccinato.
“Non deve stupirci, è un paradosso che in Israele conoscono bene. Il vaccino non garantisce dall’infezione al cento per cento. Se aumentano le vaccinazioni, come numero assoluto, aumenterà anche la percentuale dei vaccinati in ospedale. Se fossimo tutti vaccinati, in ospedale avremmo soltanto persone con la seconda dose. Ma…”.

Ma?
“Sono quasi tutti casi che si risolvono brillantemente, a parte qualcuno con condizioni specifiche di gravità e malattie pregresse”.

Lei ha scritto anche di sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Esattamente, scusi se mi cito per essere preciso: ‘Ritengo che il gestore di un locale che non richiede il green pass dovrà sentirsi responsabile delle ospedalizzazioni e delle morti causate da infezioni contratte nel suo locale. Ovviamente il concetto è da estendere a tutti i posti di lavoro… un direttore di una azienda che richiede il green pass ai suoi dipendenti non potrà mai essere accusato di aver provocato l’ospedalizzazione o la morte dei propri dipendenti…'”.

Altro concetto risoluto, professore.
“Non è più il tempo per le mezze verità”.

Lei è favorevole all’obbligo vaccinale?
“Sì, per certe categorie. Per gli over cinquanta che non hanno avuto il Covid e per chi ha un ruolo pubblico essenziale come forze dell’ordine e insegnanti, per esempio”.

Stavolta la cito io: ‘Vogliamo tornare tutti ad una vita normale… i vaccinati potranno farlo con una certa serenità. I non vaccinati no… dovranno continuare a proteggersi per tantissimo tempo’. Prospettiva non allettante.
“Ma è così. Chi sceglie di non vaccinarsi, almeno, lo sappia”.


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