Pier Vittorio Tondelli

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Pier Vittorio Tondelli

Pier Vittorio Tondelli (Correggio, 14 settembre 1955Correggio, 16 dicembre 1991) è stato uno scrittore, curatore editoriale, saggista, giornalista pubblicista e drammaturgo italiano.

È l'autore di Altri libertini, romanzo di culto fra i giovani italiani degli anni ottanta, ed è considerato uno dei maggiori esponenti della letteratura postmoderna italiana. Ha curato anche antologie di scrittori esordienti per la casa editrice Transeuropa[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò il liceo classico "Rinaldo Corso", dove conseguì la maturità nel 1974. Durante l'adolescenza si dedicò all'attivismo cattolico, cominciando a scrivere i primi articoli per i giornali di Azione Cattolica e delle ACLI.[2] Si firmava Vicky e così veniva chiamato dagli amici. Parallelamente agli studi, intraprese la collaborazione a diverse iniziative culturali, tra cui una radio libera correggese, Radio Attiva, e una cooperativa teatrale. A questo periodo risale la riduzione per il teatro del romanzo Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, da lui scritta e portata in palcoscenico, con l'aiuto di amici e compagni di scuola.[3]

Dopo aver conseguito la maturità classica, Tondelli si iscrisse al DAMS dell'Università degli Studi di Bologna, corso universitario all'epoca appena nato, afferente alla Facoltà di Lettere e Filosofia, dove insegnavano accademici come Umberto Eco e Gianni Celati. Il 26 febbraio 1980 si laureò con la votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi in estetica (relatore Paolo Bagni), intitolata Letteratura epistolare come problema di teoria del romanzo. Nell'aprile del 1981 partì per il servizio militare: svolse il CAR a Orvieto e venne poi trasferito a Roma alla Caserma "Macao" del Castro Pretorio.

Nell'aprile del 1982 si iscrisse all'Ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti, rimanendovi iscritto sino alla morte.[4] Nel novembre del 1985 firmò - con altre decine di artisti, attori, intellettuali, registi e scrittori - l'appello «Aid for Aids» lanciato da Babilonia, storica rivista gay, per una serata di gala a Milano in cui raccogliere fondi da destinare alla ricerca sull'AIDS.[5] Tenne la rubrica Culture Club sul mensile Rockstar, in cui dispensava ai lettori, perlopiù giovani, indicazioni di lettura; nel 1989 progettò la rivista quadrimestrale Panta, in cui si confrontavano giovani scrittori italiani e stranieri.[6]

Altri libertini e il successo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1980, dopo un lungo e travagliato processo di lavoro e con la collaborazione di Aldo Tagliaferri, revisore di alcuni suoi racconti, LaFeltrinelli ne pubblicò il risultato, corrispondente al suo primo romanzo, Altri libertini. Il libro, che esibiva un linguaggio volgare, ricco di bestemmie e scene esplicite di sesso e violenza, fornendo un audace ritratto della degradata periferia bolognese degli anni ottanta, appena venti giorni dopo la pubblicazione fu sequestrato per un anno dal procuratore della Repubblica dell'Aquila; ciò nonostante, ebbe un grandissimo successo di pubblico (soprattutto giovane) e di critica, anche se alcuni recensori lo definirono un fenomeno passeggero.

Attività letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1981, mentre svolgeva il servizio di leva, pubblicò, sul Resto del Carlino e La Nazione, Il diario del soldato Acci.

«Il nostro atteggiamento generale era di svacco, trasandatezza, noia. Il principio: fare tutto più in fretta possibile per mantenere uno spazio laterale per sé in cui parlare di musica, di libri, di “storie”.»

Assolti gli obblighi di leva, tornò a Bologna dove cominciò a collaborare alla rivista Linus. Nel giugno 1982, pubblicò, sempre per Feltrinelli, il secondo romanzo Pao Pao. Nel frattempo, incominciò un sincero rapporto di stima con François Wahl, punto di riferimento importantissimo in tutte le fasi della sua produzione letteraria. Al 1984 risale la prima stesura del dramma teatrale Dinner Party.

Nel 1985 pubblicò per Bompiani il terzo romanzo Rimini,che gli assicurò un nuovo successo tra i lettori, anche se accolto freddamente dalla critica. In risposta, sul mensile Linus creò il progetto Under 25, con lo scopo di concedere spazio ai giovani scrittori. In quegli anni pensò anche a un adattamento cinematografico di Rimini, progetto che però fu abbandonato. I fratelli Vanzina proposero di trarne un film ma Tondelli non accettò. Divennero sempre più frequenti, intanto, i viaggi in Europa, tra Parigi, Amsterdam e Berlino.

«Nei primi anni ottanta il mito di Berlino, del suo punk, delle case occupate di Kreuzberg, dei suoi teatri e della drammaturgia, di un modo di vivere disinibito e "facile" appariva come il più radicato presso le giovani generazioni. In tanti siamo andati a Berlino, in quegli anni.»

Nel 1986 pubblicò per il piccolo editore bolognese Baskerville Biglietti agli amici, uscito in poche copie passando, anche per sua volontà, quasi inosservato. Intanto proseguiva l'uscita dei volumi per il progetto Under 25, che lanciò Gabriele Romagnoli, Giuseppe Culicchia e Silvia Ballestra. Lavorò poi al progetto Mouse to mouse, per Mondadori con l'intenzione di pubblicare narrazioni che esprimessero i cambiamenti della società e della scrittura.

Nel 1989 pubblicò, ancora per Bompiani Camere separate, opera distante dallo stile dei lavori precedenti. Nel 1990 uscì il primo volume di Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta in collaborazione con Fulvio Panzeri, raccolta di tutta l'opera letteraria, saggistica e giornalistica di Tondelli.[8]

Il teatro[modifica | modifica wikitesto]

Tondelli in un ritratto artistico di Graziano Origa per Babilonia (1992)

Nella biografia di Tondelli viene spesso citata la trasposizione scenica de Il piccolo principe di Saint-Exupéry:[3] si trattò di un allestimento amatoriale – Vicky aveva 19 anni – fatto con alcuni adolescenti, dei quali lui era delegato parrocchiale, nel teatrino della scuola cattolica “Contarelli” di Correggio. A livello professionale, Tondelli per il teatro scrisse solo Dinner Party, che inizialmente si chiamava La notte della vittoria – è questo infatti il titolo con cui ricevette il Premio Speciale della giuria al 38° “Premio Riccione ATER per il teatro”, nel 1985. Se ne conoscono due letture sceniche e due allestimenti. Il 9 aprile 1994, per iniziativa di Emilia Romagna Teatro e della fondazione I Teatri di Reggio Emilia[9], il regista Piero Maccarinelli propone, nel teatro comunale Ariosto di Reggio, una lettura con gli attori Bruno Armando, Franco Castellano, Maurizio Donadoni, Ugo Maria Morosi, Daria Nicolodi, Anna Nogara e Sabina Vannucchi.

Lo stesso regista e quasi lo stesso cast (Sandra Ceccarelli e David Sebasti sostituivano la Vannucchi e Armando), ripropongono la lettura integrale di Dinner Party in diretta su Radio3 mercoledì 16 dicembre 2001, a dieci anni dalla morte di Tondelli[10]. Nel novembre 2002 arriva un allestimento vero e proprio, realizzato da Ert con la regia di Nanni Garella: viene messo in scena a Scutari (Albania), con un cast albanese, nell'ambito di un progetto di cooperazione internazionale fra la regione Emilia-Romagna e il Paese adriatico.[11] L'anno seguente sempre Garella e l'ERT, con il CTB-Centro Teatrale di Brescia, riprendono il testo con una compagnia italiana: esordì il 31 ottobre a Correggio poi tournée fino a inizio 2004[12].

Il romanzo d'esordio, Altri libertini, fu oggetto di una trasposizione teatrale, cui collaborò lo stesso autore, che andò in scena il 30 novembre 1985 nel teatro di Correggio con il titolo Altri libertini – Una favola postmoderna, regia di Gian Franco Zanetti e scene di Igort[13]: si trattava di due atti unici, Posto ristoro e Autobahn, interpretati da un gruppo eterogeneo, comprendente giovani con qualche esperienza nello spettacolo (come Dario Parisini e Stefano “Sbarbo” Cavedoni, ex-Skiantos), i partecipanti a un corso teatrale organizzato dall'Assessorato ai giovani del Comune di Reggio Emilia, e anche un vero travestito che si prostituiva a Bologna[14]. La produzione vedeva insieme Comune di Reggio, Centro servizi e spettacoli di Udine e compagnia Altarte di Roma, con il patrocinio del Comune di Correggio per le prove finali e la sera dell'esordio. Fu replicato a Reggio Emilia e pochissime altre città, anche perché – come già per il romanzo – avevano suscitato polemiche e creato problemi sia il linguaggio sia il contenuto (in una delle città la rappresentazione fu annullata).

Nel 2011 fu realizzata una versione teatrale dell'ultimo romanzo, Camere separate, con il titolo Biglietti da camere separate, prodotto da Teatri di Vita, con la drammaturgia e regia di Andrea Adriatico e l'interpretazione di Maurizio Patella e Mariano Arenella. L'esordio è avvenuto il 28 luglio 2011 al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, e lo spettacolo fu replicato in diversi festival (tra cui Short Theatre a Roma) e diverse città italiane nelle stagioni successive[15]. Nel 2015, il festival “Quartieri dell'Arte” di Viterbo aveva annunciato lo spettacolo Su altri libertini, di Michele Di Vito, « liberamente ispirato a Pier Vittorio Tondelli », con la regia di Massimiliano Vado[16], ma è andato poi in scena Vento e Bufera, «omaggio a Pier Vittorio Tondelli», stessi autore e regista[17].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine dell'estate del 1990 Tondelli fu ricoverato all'ospedale di Reggio Emilia, affetto da AIDS, ma la notizia non fu divulgata. Si riavvicinò al cattolicesimo[18] e continuò a lavorare a un progetto che non vide mai la luce. Riuscì però a ultimare la sceneggiatura di un film a cui stava lavorando, Sabato italiano diretto da Luciano Manuzzi, che uscì postumo. Morì il 16 dicembre 1991, a 36 anni[19].

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

  • Dal dicembre 1997, con la nascita del “Centro di documentazione Pier Vittorio Tondelli[20] presso la biblioteca comunale, Correggio gli dedica ogni anno iniziative per perpetuarne la memoria, divulgarne l'opera e favorirne lo studio anche presso le nuove generazioni. In particolare, dal 2001, nei giorni prossimi all'anniversario della morte, viene organizzato un fine settimana con incontri, dibattiti, premi per giovani autori, mostre, proiezioni, che vanno sotto il nome di “Giornate Tondelliane”[21] e comprendono il “Seminario Tondelli”, giunto nel 2020 alla ventesima edizione.
  • Il comune di Correggio gli ha intitolato una piccola piazza, nelle vicinanze del centro storico.
  • Dal 2015 il teatro comunale della città di Riccione, fino ad allora conosciuto come Teatro del Mare, cambia ufficialmente nome e viene intitolato Spazio Tondelli in omaggio all'autore. [22]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

Altri scritti[modifica | modifica wikitesto]

Drammaturgie[modifica | modifica wikitesto]

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Opere complete[modifica | modifica wikitesto]

  • I. Romanzi, teatro, racconti, a cura di Fulvio Panzeri, Milano, Bompiani, 2000. ISBN 88-452-4400-8.
  • II. Cronache, saggi, conversazioni, a cura di Fulvio Panzeri, Milano, Bompiani, 2001. ISBN 88-452-4438-5.

Saggi su Tondelli[modifica | modifica wikitesto]

  • Rimini. Il romanzo vent'anni dopo. 1985-2005, a cura di Fulvio Panzeri, Rimini, Guaraldi, 2005. ISBN 88-8049-254-3.
  • Riccione e la Riviera vent'anni dopo. 1985-2005, a cura di Fulvio Panzeri, Rimini, Guaraldi, 2005. ISBN 88-8049-271-3.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ dai cannibali ai cosmetici Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. (file.pdf)
  2. ^ Correggesi in prima pagina, GSC editore 2001, pag. 100
  3. ^ a b Antoine de Saint-Exupery. Il poeta aviatore., Reggio Emilia, Libreria del Teatro, 1994.
  4. ^ Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna, rivista trimestrale, dicembre 1991 n. 4: I nostri lutti, pag. 22.
  5. ^ La Stampa, 15 novembre 1985, pag. 11.
  6. ^ Progetto Under 25, su Itinerari Tondelliani, 31 ottobre 2018. URL consultato il 20 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2021).
  7. ^ a b Qui di seguito sono elencati i riferimenti bibliografici a cui si fa riferimento nell'articolo. L'articolo di Fulvio Panzeri, non citato, a base di questo testo, fornisce una cronologia esaustiva e ricca di riferimenti.
    • Fulvio Panzeri, Cronologia, in: Tondelli, Pier Vittorio, Pier Vittorio Tondelli. Opere. Romanzi, teatro, racconti, Bompiani, Milano 2000, pp. XXXI–LIII
    • Pier Vittorio Tondelli, Pier Vittorio Tondelli Opere. Romanzi, teatro, racconti, Bompiani, Milano 2000.
  8. ^ Davide Rondoni (a cura di), Su Pier Vittorio Tondelli e dintorni. Conversazione con Fulvio Panzeri, in clanDestino, n. 1, gennaio-marzo 1992, p. 48.
    «Critico dell'ultima generazione, collaboratore di clanDestino, Panzeri era legato a Tondelli da un sodalizio fatto di amicizia e di lavoro comune intorno ad alcuni progetti editoriali, concretizzatisi in Un week-end postmoderno, curato con Elisabetta Sgarbi che contatto’ Juan Gatti per la copertina e pubblicato da Bompiani»
  9. ^ I Teatri, su iteatri.re.it. URL consultato il 5 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2020).
  10. ^ AGI, 15 dicembre 2001 Archiviato il 22 novembre 2015 in Internet Archive.
  11. ^ Dinner Party a Scutari, Agenzia d'informazione della Regione Emilia-Romagna, 8 novembre 2002, su regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 21 novembre 2015 (archiviato il 22 novembre 2015).
  12. ^ Archivio ERT, su archivio.emiliaromagnateatro.com. URL consultato il 21 novembre 2015 (archiviato il 22 novembre 2015).
  13. ^ « Quei “nebbiosi” anni Settanta, tra un postoristoro e l'autostrada », di Fabrizio Piccinini, Le pagine degli Spettacoli, 3 dicembre 1985, pag. 18
  14. ^ « Notturno in fiera », di Eugenio Manca, L'Unità, 19 gennaio 1986, pag. 10
  15. ^ Franco Cordelli, L'amore riacceso dalla distanza, in Corriere della sera, 15 settembre 2011.
  16. ^ Giornale dell'Umbria, 25 agosto 2015
  17. ^ Eventi e sagre, 10 e 11 ottobre 2015, su eventiesagre.it. URL consultato il 21 novembre 2015 (archiviato il 22 novembre 2015).
  18. ^ Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli, Biografia, su tondelli.comune.correggio.re.it. URL consultato il 5 giugno 2020 (archiviato il 5 luglio 2008).
  19. ^ BREVE STORIA DI UN LIBERTINO - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato l'11 maggio 2018 (archiviato il 12 maggio 2018).
  20. ^ Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli - Correggio - Pier Vittorio Tondelli, su tondelli.comune.correggio.re.it. URL consultato il 21 settembre 2020.
  21. ^ Giornata Tondelli, su Comune di Correggio. URL consultato il 21 settembre 2020.
  22. ^ Spazio Tondelli, su Spettacolo in Emilia-Romagna. URL consultato il 19 febbraio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianni De Martino, L'amore fatale per la letteratura, in Panta. Pier Vittorio Tondelli, Quadrimestrale n. 9, Bompiani, Milano, 1992, pp. 207–221.
  • Antonio Spadaro, Pier Vittorio Tondelli. Attraversare l'attesa, Reggio Emilia, Diabasis, 1999, ISBN 9788881031085.
  • Antonio Spadaro, Laboratorio Under 25. Tondelli e la nuova narrativa italiana, Reggio Emilia, Diabasis, 2000.
  • Antonio Spadaro, Lontano dentro se stessi. L'attesa di salvezza in Pier Vittorio Tondelli, Milano, Jaca Book, 2002.
  • Cristina Massaccesi, Il punto su Pier Vittorio Tondelli, 2001.
  • Francesco Gnerre, Caro Pier... Tondelli e la critica - La fortuna dello scrittore presso le nuove generazioni, Babilonia, marzo 2003.
  • Enrico Palandri. Pier. Tondelli e la generazione. Laterza, 2005. ISBN 9788842074854.
  • Andrea Paolella, L'emiliano postmoderno, introduzione di Enos Rota con una nota di Roberto Freak Antoni, PostCart, 2012.
  • Luca Zanesi, Io, lo scrigno e Tondelli, Verona, Serecords, 2013.
  • Tondelli e la musica. Colonne sonore per gli anni Ottanta, a cura di Bruno Casini. Milano, Baldini&Castoldi, 1998. ISBN 8880895621.

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