«Stese» della camorra, il grido della periferia che scende in piazza

«Stese» della camorra, il grido della periferia che scende in piazza
di Alessandro Bottone
Venerdì 13 Aprile 2018, 18:47
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Una marcia per rispondere alle “stese” della camorra. Dopo diversi fatti criminali registrati nella periferia orientale di Napoli, scuole, parrocchie e associazioni hanno organizzato per giovedì 19 aprile una iniziativa a San Giovanni a Teduccio.

Dalle 10, con partenza dal Parco Troisi in viale 2 Giugno, cittadini e attivisti si metteranno in corteo per gridare un “no” forte e convinto alla camorra e alle brutali vicende della criminalità organizzata verificatesi nelle ultime settimane. La marcia, nata su iniziativa di diverse realtà di San Giovanni a Teduccio, vuole essere una occasione per rispondere agli atti camorristici rimasti in silenzio negli ultimi mesi. Anche alla sparatoria in via Sorrento dopo la quale sono stati rinvenuti diversi bossoli di pistola proprio a pochi passi dall'istituto Vittorino da Feltre «La marcia – spiega il dirigente scolastico Valeria Pirone - intende sottolineare il rispetto della legge, il disprezzo per la violenza e il ripristino della convivenza civile».

San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli sono da mesi vittime della faida tra i vari clan per il controllo del territorio e delle attività illecite. «Le persone sono stanche e spaventate: non solo per strada ma anche in casa propria non si riesce a vivere tranquillamente e in sicurezza” afferma don Modesto, parroco della chiesa di San Giuseppe di piazza Capri, punto in cui chiuderà il corteo. Per Deborah Divertito della rete Z.E.T.A. bisogna «accendere i riflettori su una parte della città di cui si parla pochissimo ma che i recenti arresti per l’omicidio di Ciro Colonna, vittima innocente, hanno dimostrato non essere estranea alle dinamiche criminali della città».

«Noi ci siamo affinché non ci siano più atti criminali di cui parlare – dice Pasquale Leone, attivista del presidio Libera Ponticelli - Saremo in piazza insieme ai famigliari di vittime innocenti e ai ragazzi del quartiere per dire ora e sempre “no” alle camorre e “sì” all'impegno di ciascuno per il bene della comunità».

«Il mio appello agli amici di “Napoli Napoli” è di partecipare perché la città deve essere unita contro la camorra per educare grandi e piccoli alla semina della bellezza - dice Anna Riccardi, presidente della fondazione ‘Famiglia di Maria’ nonché docente di lettere - Le uniche "stese" che riconosco sono quelle dei panni sporchi di fatica appesi nei vicoli della città».

Roberto Malfatti della cooperativa Sepofà sottolinea che «questa marcia parte dalle scuole, dai più piccoli, dai ragazzi di San Giovanni a Teduccio. In un quartiere difficile come il nostro, ripartire dai più giovani è un dovere». Luisa Sannino, referente UnPopoloinCammino a Napoli Est, evidenzia che «è tutta la società civile che rivenda maggiore sicurezza affinché il bene comune possa essere goduto da tutti indistintamente».

“Io non ci sto” vedrà la partecipazione di numerosi attori del territorio. Tra i partecipanti anche l’associazione “Studenti Contro La Camorra” e “Agisco” che proprio il 19 aprile alle 9 inaugureranno un’aula dedicata all’impegno e alla lotta contro la criminalità all’interno della scuola “Vittorino da Feltre”.
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