Lotta al contante

Carte di credito: +5% nel 2018 ma in Europa siamo tra gli ultimi

Secondo Osservatorio Assofin, Crif -Nomisma in Italia circolano 15 milioni di carte di credito e 56.3 milioni di carte di debito; l'Italia si classifica al 24° posto su 28 paesi europei

di Lucilla Incorvati

(Adobe Stock)

4' di lettura

Cresce del 6,8% nel 2018, in Italia, il numero di pagamenti fatti con strumenti diversi dal contante, in accelerazione rispetto allo scorso anno. Ma siamo ancora indietro rispetto al resto dell’Europa: l'Italia si classifica nelle ultime posizioni (24° posto) su 28 paesi europei . Lo rivela la 17° edizione dell'Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments di Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di CRIF. I volumi complessivi salgono del 4.7% e si riduce l'importo medio transato annuo che si attesta a 1.418 euro rispetto ai 1.501 euro del 2017 (-5.5%).

15 milioni di carte di credito versus 56,3 milioni di carte di debito
Nel 2018 il numero di carte di credito attive in circolazione in Italia è pari a circa 15 milioni di unità contro i 56.3 milioni di carte di debito. La maggior parte è di tipo familiare o personale e solo l'8.2% aziendale. Nel 2018 sono cresciute di un milione di unità e hanno registrato il record degli importi transati i quali hanno superato gli 80 miliardi di euro. Il valore medio delle transazioni effettuate con tale tipologia di carta è leggermente diminuito a conferma di un utilizzo più diffuso anche per acquisti di medio-basso valore. Dall'Osservatorio emerge, nel periodo 2017/2018, un aumento del 5% degli importi complessivi delle transazioni attraverso carte di debito. In termini di numero medio di transazioni annue su POS con carta di debito, nel 2018 vi è stato un aumento di due unità rispetto al 2017 (38 contro 36).

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Il confronto con l’Europa
Ponendo attenzione al confronto con il contesto internazionale emerge come l'Italia si ponga ben al di sotto della media UE per utilizzo delle carte di credito. La conferma viene in particolare dal rapporto tra il valore delle transazioni effettuate con carte di pagamento e il PIL: l'Italia si classifica nelle ultime posizioni (24° posto) su 28 paesi europei. I Paesi più propensi all'utilizzo delle carte di pagamento sono Gran Bretagna, Portogallo e Francia. In Italia il contante in circolazione rappresenta circa l'11,6% del PIL, percentuale superiore a quella dei principali paesi europei quali la Germania (9,4%) e la Francia (10.1%). Il peso sul PIL scende ancora per i paesi del Nord Europa: nei Paesi Bassi tale percentuale arriva all'8,7%.

Carte prepagate
Il settore delle carte prepagate presenta “segnali di maturità”; nel corso del 2018 è stata registrata una lieve riduzione del numero di carte, accompagnata da una crescita significativa del numero di operazioni. Con un aumento del 26.5% delle transazioni effettuate, la carta prepagata si conferma uno strumento di ampia diffusione e utilità per il consumatore. Il valore medio per operazione si è ridotto.

9,2 milioni di carte rateali
A fine 2018 le carte con funzione rateale in circolazione ammontano a 9.2 milioni, pari a circa un terzo del totale delle carte di credito di sistema. L'aggregato fa riferimento per circa l'80% a carte opzione, che lasciano al titolare la scelta tra la modalità di rimborso a saldo e quella rateale, e per il restante 20% alle carte rateali “pure”, tra le quali quelle finalizzate alla rateizzazione del premio assicurativo. Il numero di operazioni effettuate ha registrato un'evoluzione più dinamica dei flussi transati, confermando il trend di utilizzi più frequenti per l'acquisto di beni/servizi di valore più contenuto. Si conferma l'utilizzo prevalente delle carte opzione nella modalità saldo, dovuto anche alla crescente offerta di carte bancarie di origine charge emesse dagli istituti bancari.

La rischiosità delle carte
Il tasso di sofferenza è del 1.,4% in diminuzione a quanto registrato nel 2018. La contrazione del tasso di sofferenza è diffusa in tutte le macroaree del Paese con miglioramenti più accentuati per il Sud e le Isole che passano dal 2.8% al 2.5% grazie al contenimento del rischio in tutte le regioni meridionali.

Le dinamiche
Tra le nuove dinamiche del settore dei pagamenti c’è un aumento degli investimenti in nuove tecnologie per rendere i pagamenti sempre più fluidi e digital. Molti operatori hanno dichiarato di essere impegnati nella proposta di soluzioni di mobile payments, instant payments e/o mobile wallets, ad oggi tuttavia ancora poco utilizzati. Attualmente, infatti, lo strumento maggiormente apprezzato dai clienti risulta essere la carta contactless. Le strategie di offerta risultano focalizzate sul mantenimento della relazione privilegiata con il cliente, al fine di evitare il rischio di disintermediazione.

L'attuazione della PSD2 prospetta, infatti, un allargamento dell'arena competitiva, con gli “Over the top” percepiti come potenziali concorrenti, non solo per la gestione diretta delle transazioni, ma anche per l'ampia mole di dati e informazioni sui clienti che hanno a disposizione. In un Paese in cui l'abitudine al contante è ancora radicata, al fine di abbattere le barriere verso i nuovi pagamenti digitali, gli operatori stanno promuovendo attività di education e di comunicazione, che fanno leva sulla loro semplicità, intuitività e sicurezza. Considerando l'ampia diffusione degli smartphone in Italia, le nuove tecnologie potrebbero svolgere un ruolo di traino nel lento ma graduale percorso verso la cashless society.

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