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L’attuale situazione di Ubisoft non è tra le più facili e le chiacchiere di settore non fanno che alimentare riflessioni e speculazioni di ogni genere. In parallelo a tutto ciò il sindacato in rappresentanza dei suoi lavoratori nella sede pariginaSolidaires Informatique, ha recentemente indetto uno sciopero per il 27 gennaio in contrapposizione alle parole che il CEO Yves Guillemot ha speso in una mail sulla crisi della compagnia.

Le ultime scelte prese da Ubisoft hanno impattato sull’intero settore, evidenziando una situazione piuttosto particolare per quest’azienda. Prima l’annuncio di un taglio delle previsioni dei ricavi dell’anno fiscale corrente, poi alcuni rimandi importanti tra cui quello di Skull and Bones, e la cancellazione di progetti precedentemente accennati. Lo sciopero di cui stiamo parlando, però, intende rispondere alle parole che Guillemot ha scritto in una mail per i dipendenti, riportata da Kotaku, definite “catastrofiche”.

“Oggi più che mai, ho bisogno della vostra piena energia e del vostro impegno per assicurarci di tornare sulla strada del successo. Chiedo inoltre a ciascuno di voi di essere particolarmente attento e strategico nelle spese e nelle iniziative, per assicurarci di essere il più efficienti e snelli possibile”, si legge.

Così Solidaires Informatique è passata all’attacco accusando il CEO di aver pianificato: “riduzioni dello staff, chiusure silenziose dello studio, tagli ai salari e licenziamenti mascherati”. Secondo loro “In diverse occasioni il Signor Guillemot ha provato a colpevolizzare (ancora una volta) gli impiegati”, e “Queste parole che hanno un significato: straordinari, pressioni da parte dei manager, burnout ecc. Il signor Guillemot chiede molto ai suoi dipendenti, ma senza alcuna compensazione”.

Secondo PCgamer, inoltre, sembra che gli stipendi di Ubisoft non sono riusciti a tenere il passo con l’inflazione, e la società non ha implementato una settimana lavorativa di quattro giorni (secondo quanto riferito, Ubisoft ha sperimentato con una settimana lavorativa di 36 ore nel 2021, ma ha rifiutato di continuare su quella china) e che non ci sono protezioni per i team di sviluppo “esausti” dopo che i loro progetti sono stati completati.

Queste sono le condizioni avanzate dal sindacato: Un aumento immediato del 10% per tutti gli stipendi, indipendentemente dagli aumenti annuali, per compensare l’inflazione, il miglioramento delle condizioni di lavoro, in particolare, l’attuazione della settimana di quattro giorni, trasparenza sull’evoluzione della forza lavoro, sia a livello locale che globale e un forte impegno contro i licenziamenti mascherati e la condanna delle politiche manageriali abusive che spingono i dipendenti a dimettersi.