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Coronavirus, Trump: "Italia in difficoltà, valuteremo se bloccare i voli, non ora". Australia inizia piano emergenza

(reuters)
Al vice Mike Pence il coordinamento della risposta Usa sul virus. In California primo caso di origine sconosciuta. Facebook mette al bando spot allarmistici. Dopo gli incendi, le inondazioni e la neve sulla cima di Ben Lomond, una montagna nel nord-est della Tasmania, il continente australiano si prepara ed estende il divieto agli stranieri in arrivo dalla Cina
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WASHINGTON - È ancora troppo presto per gli Stati Uniti di decidere eventuali restrizioni ai viaggi dall'Italia e dalla Corea del Sud. "Ora non è il momento giusto. Al momento giusto potremmo farlo, vedremo cosa succede. Intanto monitoriamo gli arrivi dalle aree infette", ha affermato Donald Trump, ammettendo comunque che il nostro Paese, così come altri, sta incontrando "difficoltà" con l'emergenza coronavirus.

"È in corso una diffusione della community di #COVID19 nel #Italy e #Iran . Le persone anziane e le persone con patologie croniche dovrebbero considerare di posticipare il viaggio non essenziale in Italia e in Iran", twitta il Cdc (Centers for Disease Control & Prevention)

Ma le difficoltà gli Stati Uniti per ora non le hanno incontrate (CDC aggiornamento). "Siamo molto, molto pronti" a fronteggiare il virus, ha detto il presidente americano, assicurando come le misure messe in campo finora negli Usa hanno avuto un "tremendo successo". E "siamo pronti ad adattarle e a fare tutto il necessario", ha aggiunto alla Briefing Room della Casa Bianca, dopo una lunga riunione con gli esperti.

Coordinamento affidato a Mike Pence

Il coordinamento della risposta al virus è stato affidato al vice presidente Mike Pence, che comunque - ha sottolineato Trump - non è uno 'zar' come quello nominato dall'ex presidente Barack Obama per rispondere alla crisi dell'ebola: "Non lo è perché fa parte dell'amministrazione, e risponderà direttamente a me".

Assicurando che i rischi per gli americani "restano molto bassi", Trump ha quindi ribadito come a suo avviso "non c'è motivo di farsi prendere dal panico", puntando il dito contro gli avversari. Come "l'incompetente Nancy Pelosi", la speaker della Camera, che "sta cercando di creare panico per trarne vantaggi politici". Agli americani Trump ha invece suggerito di seguire norme basiche per evitare il contagio, come il lavarsi le mani. Ammettendo che la diffusione del virus "non è inevitabile, ma potrebbe accadere".

Facebook mette al bando gli spot allarmistici

Facebook ha deciso di mettere al bando sulla propria piattaforma spot che creano allarme o millantano cure ed antidoti contro il coronavirus. "Abbiamo recentemente implementato una politica che vieta spot sul coronavirus che creano un senso di emergenza, suggerendo ad esempio forniture limitate o garantendo una cura o prevenzione", ha detto un portavoce del social media a Business Insider

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Il caso anomalo in California

E mentre il presidente parlava alla Casa Bianca intanto si diffondeva la notizia del primo caso di coronavirus negli Stati Uniti con origini non accertate: è in California, e la persona contagiata non è tornata di recente da viaggi all'estero né è stata a contatto con altre persone malate. Un caso che potrebbe essere il primo segnale della diffusione del virus negli Usa, dove finora il numero dei contagiati è limitato.

"Wall Street si riprenderà"

"Wall Street recupererà. L'economia è forte", ha osservato Trump, constatando comunque come il coronavirus potrebbe avere un impatto sul pil. Ma parte del tonfo dei listini nelle ultime sedute, ha attaccato il presidente, è legato solo "ai timori che un democratico possa vincere le elezioni". E proprio ai democratici che lamentano una richiesta insufficiente di fondi da parte dell'amministrazione per fronteggiare l'emergenza, Trump ha risposto: "Se ci concederanno più di 2,5 miliardi di dollari, li accetteremo".

Australia adotta misure di emergenza

Dopo gli incendi, le inondazioni e la neve sulla cima di Ben Lomond, una montagna nel nord-est della Tasmania, l'Australia si prepara anche ad affrontare l'emergenza coronavirus estendendo il divieto agli stranieri che arrivano dalla Cina.

Il primo ministro australiano Scott Morrison ha detto che il mondo sta per affrontare una pandemia. "Crediamo che il rischio di una pandemia globale sia molto a carico nostro", ha detto Morrison a una conferenza stampa nella capitale Canberra. "Dobbiamo prendere le misure necessarie per prepararci". Il rischio è la recesione economica. Morrison si incontrerà domani con i ministri per discutere se il congedo di medici e infermieri dovrà essere annullato, mentre verranno effettuati controlli su scorte mediche, catene di approvvigionamento e risorse sanitarie.

Il ministro della Salute Greg Hunt ha affermato che l'attivazione del piano di emergenza vedrà il governo federale lavorare con gli Stati locali per garantire che gli ospedali siano pronti a un aumento dei pazienti. In Australia son stati registrati 23 casi di coronavirus, sebbene 15 - tutti arrivati dalla Cina - siano stati dimessi dall'ospedale. Altre otto persone rimangono in ospedale dopo aver scoperto di aver contratto il virus in seguito all'evacuazione da una nave da crociera in Giappone. Non c'è stata alcuna trasmissione comunitaria del virus nel Paese.