Economia

L'Egitto e l'Europa spaventano le Borse
Euro in calo, lo spread vola a quota 285

Le tensioni e in Medio Oriente preoccupano gli investitori, il petrolio vola oltre quota 100 dollari al barile per la prima volta da settembre scorso. La moneta unica cala sotto 1,30 dollari dopo la crisi di governo in Portogallo e l'ultimatum di Bruxelles alla Grecia

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MILANO - Lo spettro della crisi torna ad affacciarsi sull'Europa con la Grecia messa all'angolo dall'Unione europea e il Portogallo alle prese con il rimpasto del governo. L'Eurogruppo deciderà lunedì sulla nuova tranche di aiuti da 8,1 miliardi di euro, ma prima vuole dei chiarimenti da Atene; a Lisbona, invece, si sono dimessi i ministri delle Finanze e degli Esteri. A questo si aggiungono le tensioni in Egitto dove il presidente Mohamed Morsi non ha intenzione di piegarsi all'ultimatum delle esercito che vuole le sue dimissioni. Al Cairo sono scoppiati scontri violentissimi che hanno già provocato 16 morti e oltre 200 feriti. I mercati rivivono i momenti della primavera araba e temono ripercussioni sulla crescita economica mondiale che rischia di scontare il caro petrolio, schizzato oltre quota 100 dollari per la prima volta da settembre.

Dall'altra parte del globo arrivano nuovi segnali di rallentamento dall'economia cinese: l'indice Pmi sul settore dei servizi a giugno è sceso a 53,9 punti, il minimo da nove mesi, dai 54,3 punti di maggio. In Europa, l'indice Pmi servizi è calato a giugno a 48,3 punti dai 48,6 punti di maggio, mentre gli analisti si attendevano una lettura inavariata: male l'Italia che cade a 45,8 punti contro un'attesa crescita a 47 punti. In ripresa, invece, le vendite al dettaglio nell'Eurozona (+1%). Dagli Stati Uniti, però, sono arrivati dati positivi: l'occupazione del settore privato è cresciuta di 188mila unità (attese a 160mila); i sussidi settimanali di disoccupazione scendono di 5mila unità a 345mila unità, più dell'atteso calo di mille unità; cala dell'11,7% la domanda di mutui. Venerdì il dipartimento del Lavoro comunicherà i dati ufficiali per tutto giugno, sarà un giorno importante perché potrebbe chiarire anche le prossime mosse della Fed: in caso di ripresa sostenuta gli aiuti (85 miliardi di bond acquistati al mese) verranno ridotti già dopo l'estate. Uno scenario che i mercati non riescono neppure a immaginare: dallo scorso 22 maggio, giorno in cui Ben Bernanke ha annunciato di volere rivedere gli stimoli monetari, le Borse hanno bruciato 4mila miliardi di dollari. Domani, invece, si riunirà la Bce per il consueto incontro mensile sui tassi.

In questo contesto a Milano Piazza Affari ha chiuso in rosso dello 0,5%, Londra ha ceduto l'1,17%, Francoforte l'1,03%, Parigi l',08%. Debole anche Wall Street alla chiusura delle Borse Ue. Pochi gli scambi: oggi è la vigilia del 4 luglio, la festa dell'Indipendenza

Ai mercati non è bastato l'allentamento ai vincoli di bilancio deciso dalla Commissione europea. L'euro è stabile sotto quota 1,30 dollari: la moneta unica viene scambiata a 1,2977 dollari (1,2976 ieri sera  dopo la chiusura di Wall street). Contro lo yen la moneta unica europea sale a 130,65. Le tensioni internazionali si riflettono anche sul debito pubblico italiano: lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, è in rialzo in area 285 punti con i titoli nostrani che rendono il 4,5%. I titoli portoghesi, invece, volano al 7,6% con un balzo dello spread di 120 punti in un giorno, prima di ripiegare a +60 punti base. Tra i singoli titoli in rialzo Mediaset dopo l'annuncio della ripresa degli investimenti pubblicitari, male invece Rcs che affonda dopo aver recuperato il 36% in due sedute e in attesa venerdì del termine dell'esercizio dei diritti relativi all'aumento di capitale.

In mattinata, le prese di beneficio si sono affacciate sulla Borsa di Tokyo che dopo una serie di rialzi consecutivi ha chiuso la seduta in calo dello 0,31%. Le tensioni in Egitto spingono come detto le quotazioni del petrolio che per la prima volta da settembre scorso sfondano quota 100 dollari al barile; i contratti sul greggio Wti con scadenza ad agosto vengono scambiati a 101,74 dollari al barile sul mercato elettronico di New York. In rialzo anche il brent a 105,61 dollari. Oro in altalena con le quotazioni del lingotto con consegna immediata praticamente sugli  stessi livelli della vigilia a 1.251 dollari l'oncia, dopo perdite e recuperi nel corso delle contrattazioni.