Dissenso informato. I guanti e le impronte digitali

Grasso: “L’accesso libero alle postazioni wi-fi riduce la possibilità di individuare i reati su Internet” | tiscali.notizie.

Per il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, la decisione di rendere libero l’accesso alle postazioni wi-fi e agli internet point potrebbe avere come conseguenza quella di “ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet”.
Il Procuratore lo ha detto a Bari parlando con un certo rimpianto del “venir meno del decreto Pisanu che stabiliva le regole precise per l’identificazione di coloro che usano le reti Internet”. Secondo Grasso bisogna “rendersi conto che dietro queste reti wi-fi e Internet Point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi”.

Temo che il procuratore abbia informazioni parziali.

Oggi con un semplice telefonino è *banale* navigare totalmente anonimi anche usando le reti UMTS. Cosa che non era 5 anni fa (nel frattempo l’hardware ha decuplicato la potenza).

Per non parlare della facilità di usare acces point protetti da password, violandole..

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8 thoughts on “Dissenso informato. I guanti e le impronte digitali”

  1. E’ chiaro che il modello di riferimento per un poliziotto o un inquirente in generale è la “STASI”, non ci vedo nulla di sconvolgente.

  2. Marco Cremonini

    Quello che dice il procuratore Grasso non e’ falso.
    Cosi’ come aumenteranno, probabilmente, i reati ai danni di utenti mobili.
    Cosi’ come e’ vero che un canale molto sicuro (per quanto se ne sa pubblicamente, almeno) come Skype viene comunemente usato anche da criminali e le forse di polizia possono fare poco.
    Cosi’ come … etc. etc.
    Non credo che il punto sia confutare il fatto che a una maggiore liberta’ – di uso di tecnologie, anche – si accompagna anche una maggiore possibilita’ di sfruttarla per commettere reati o una piu’ difficile identificazione dei responsabili.
    Certo che e’ cosi’, e’ ovvio che lo sia.
    Il punto e’ scegliere cosa vale di piu’ per il beneficio della societa’ nel suo complesso.

  3. Grasso e mal consigliato .
    Stefano stasera in tv su Raidue sembravi bloccato dall’emozione
    spiace dirlo ma non buchi il video 🙂 per fortuna però il contenuto era chiaro e comprensibile (come al solito direi)
    sorridi di più !
    Michele

  4. Michele, non era l’emozione.. non ho ansia da videocamera. Era tutto il resto.. quando sai di avere 15 secondi e hai un setting a dir poco non ideale, e’ difficile essere a proprio agio. aggiungi inquadratura sbagliata, luce sbagliata, obiettivo troppo aperto ed immagine satura, assenza di giornalista… o cosi’ o pomi’..

  5. Grasso e’ un altro con la laurea in giurisprudenza che non capisce un caxxo di tecnologie …
    @Michele: meno male che Stefano non buca anche il video …
    @Bry: gia’, ma loro sono svizzeri … in Svizzera!

  6. Prendendo spunto dal titolo e seguendo la logica di Grasso, allora andrebbe introdotto il reato di “indossamento di guanti”, visto che intralciano le indagini.
    Anzi, meglio ancora, visto che la giurisprudenza non è scienza, ma si interpreta in maniera soggettiva, il reato dovrebbe essere “indossamento ingiustificato” (la giustificazione si interpreta di caso in caso…)

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