Cancellato il murale di Pao, l’artista su Facebook: «I graffiti e la street art non sono il male»

Maniaci del monocromo

«Mi dispiace per i maniaci dell’ordine e del monocromo, ma luoghi come via Cesariano ed il suo murale sono necessari alla città, per la salute mentale dei suoi abitanti e per lo sviluppo creativo dei suoi bambini. L’intervento di ieri (sabato 16 aprile, ndr) dei volontari di Retake Milano, è stato quanto meno avventato, certo il murale era scolorito, con qualche pasticcio sopra, ma è evidente che per molti era ancora preferibile al noiosissimo rosa pallido che hanno scelto. Non era meglio prima parlare con i residenti? E magari contattare chi quel muro aveva dipinto, se pur senza permesso ufficiale, con il consenso dei fruitori di quello spazio? Spero che questo episodio possa portare a un passo avanti nella questione: se l’inquinamento visivo (tag, ma anche pubblicità, segnaletica selvaggia, obbrobri architettonici) dà fastidio alla maggioranza delle persone, è necessario capire che la città è luogo delle differenze e della convivenza, luoghi di espressione libera sono necessari e salutari quanto zone pulite e ordinate, i graffiti e la street art non sono il male, ma a volte persino una risorsa per una città migliore, più bella. Qualsiasi eccesso stroppia: una città coperta di tag è brutta quanto una città di un unico colore. Ieri sono stato contattato dall’assessore Maran, che si è scusato dell’incidente e mi ha chiesto la disponibilità perché il murale venga ripristinato, questa volta con tutti i permessi. Con piacere riporteremo il sorriso sui muri e sul volto dei bambini».