Parma

Tv Parma, Gavazzoli non è più direttore
"Alla base la crisi e questioni economiche"

Dopo 9 anni il direttore della storica emittente locale è stato lasciato a casa dalla azienda per "questioni di soldi. C'è crisi e dovevano unire la redazione del giornale e della tv. Così hanno deciso di tagliarmi. Ringrazio tutti"
 

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Andrea Gavazzoli non è più il direttore di Tv Parma. Un divorzio alla base di questioni economiche: "Mi è stato comunicato dalla amministrazione che non sarò più il direttore - racconta Gavazzoli raggiunto telefonicamente -.  Una scelta che è stata fatta a seguito di questioni economiche. Costavo troppo e l'azienda aveva bisogno di unificare la redazione televisiva con quella cartacea. Così mi hanno tagliato. Forse è una questione ciclica, forse avevo fatto il mio tempo".

Il suo tempo sono 13 anni. Nel 1998 il giovane giornalista entrò - assunto da Salvatore Marando - come redattore di TvParma dove si occupava del Tg del mattino. Poi, dopo anni di gavetta, la scelta di nominarlo direttore. Nel 2003 Gavazzoli prende il posto di Gabriele Balestrazzi alla guida di Tv Parma. Oggi "l'esonero": "Come un allenatore, forse a volte è necessario cambiare. Giuliano Molossi prenderà il mio posto controllando tv e carta. Certo, un po' di amarezza c'è: dal punto di vista giornalistico credo di aver fatto bene, gli ascolti andavano alla grande, eravamo e siamo la televisione locale (insieme a Telereggio) con lo share migliore in regione".

Nonostante i dati buoni però, a causa del mercato pubblicitario in crisi, la sua poltrona è saltata.

"Quello che fa male è pensare che le cose siano andate così per una questione di pubblicità e non di giornalismo. Il mio compito è raccogliere e raccontare le notizie, non raccogliere soldi per le inserzioni. Eppure ora sono io a costare troppo...".

E la "notizia", quella più spiacevole, è arrivata proprio nel giorno del suo compleanno.

"Non scriverlo, ma è vero. Faccio 38 anni. Ho iniziato da giovane questo mestiere e sono fiero di dove sono arrivato perchè non ho mai avuto spinte. Molto lo devo all'editore, all'Unione parmense degli industriali. Mi hanno sempre lasciato lavorare e svolgere il mio compito con le mani libere".

Nella realtà editoriale di Parma tante testate "nuove" hanno chiuso. Il suo addio invece appare come un primo campanello di allarme anche per le società storiche, come quella della Gazzetta di Parma.

"Anche qui c'è crisi, inutile nasconderlo. Tv Parma ha sempre fatto bene dal punto di vista di ascolti ma la raccolta pubblicitaria è in difficoltà. E' una strategia comprensibile quella di unire le due redazioni. Chiaramente speravo di non doverne fare le spese. Ma il piano industriale non tocca a me...".

Cosa lascia in questi 9 anni alla guida del gruppo?

"Tante soddisfazioni. Come quella per i due premi nazionali ricevuti dalla rivista Millecanali per Agorà e "il Volo". Ma soprattutto sono felice per chi con me ha fatto la piccola storia di questa emittente, per i giornalisti che sono cresciuti al mio fianco. Come Marco Balestrazzi, Giuseppe Milano, Francesca Strozzi e una colonna come Francesco Silva, uno dei miei migliori amici. Ma anche tutti i giovani collaboratori che poi hanno fatto carriera dopo essere passati di qui".

Quale sarà il tuo futuro. E quello di Tv Parma?

"Chiarmente lavorerò nell'ambito della comunicazione. Ho alle spalle anche una esperienza universitaria di cinque anni come docente, vedrò di sfruttare anche questo. Il futuro della tv? Posso solo augurarmi che sia in linea con il suo passato...".