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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2012 alle ore 07:13.

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Nella sua corsa per le primarie del Pd, Matteo Renzi ha un avversario in più. Si tratta di Alessandro Maiorano, un dipendente del Comune di Firenze che lo scorso 8 ottobre ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza per chiedere di indagare sull'attività pubblica e privata del sindaco di Firenze (guarda il testo dell'esposto). I militari del «Gruppo tutela spesa pubblica – Sezione accertamento danni erariali» hanno ascoltato Maiorano per più di tre ore, dalle 9,30 alle 12,35. Agli atti risulta una sua presenza «per motivi di giustizia» presso gli uffici della Gdf anche il 23 ottobre, questa volta dalle 9,20 alle 9,50.

Il fascicolo sui 20 milioni di spese della Provincia
Nel testo sottoscritto davanti al Colonnello Cuzzocrea e al Maggiore Piccin della Gdf di Firenze, il dipendente del comune diretto da Renzi – che si è presentato all'appuntamento imbracciando un malloppo di copie di fatture pagate dalla Provincia di Firenze tra il 2005 e il 2008, per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro – chiede di far chiarezza su «molti aspetti del sindaco di Firenze Renzi»: dalle «100 assunzioni a chiamata» alle «spese inerenti alla presentazioni del suo libro Stil Novo», all'attività delle società possedute dalla famiglia Renzi. Interpellato dal ilsole24ore.com, il ministero del Tesoro conferma l'esistenza del procedimento, specificando che «il fascicolo è seguito, ratione materiae, dalla Guardia di finanza per il tramite della Segreteria del vice capo di gabinetto finanze».

Il conto in banca e la società di famiglia
«Renzi dichiara che in banca possiede 22mila – si legge nell'esposto – però incassa tre milioni con la Chil Srl ribattezzata Eventi 6 Srl». Maiorano non va oltre, ma lascia intendere che le disponibilità finanziarie del sindaco di Firenze potrebbero essere di tutt'altra natura e che nulla avrebbero a che fare con quelle di un comune cittadino, come invece la dichiarazione rilasciata in tv dall'ex capo scout vorrebbe lasciar intendere.

Una carriera tra tra scout, marketing e politica
Qualche ulteriore dato si può trovare sfogliando i bilanci depositati delle Eventi 6 Srl. La Eventi 6 srl è una società che nel 2011 ha fatturato 4 milioni di euro e che si occupa di marketing e promozione, con sede a Rignano Sull'Arno (Fi) . Al 31 dicembre 2011, l'80% della proprietà risulta in mano alla famiglia di Matteo Renzi: le sorelle Matilde e Benedetta possiedono, in parti uguali, il 72% delle quote. La madre di Matteo, Laura Bovoli, controlla l'8%. Il restante 20% è in mano a Conticini Alessandro: l'unico socio a non essere parente del sindaco.

Il legame con la famiglia Renzi, e in particolare con Matteo, è evidenziato anche dal fatto che, nel 2010, la Eventi 6 srl ha acquisito la Chil promozioni srl: la società aperta negli anni ‘80 da Tiziano Renzi, il padre di Matteo, ex dirigente Dc, che ne è stato amministratore. Come si può leggere nel curriculum che il candidato alla segreteria del Pd ha pubblicato sul sito matteorenzi.it, in gioventù Matteo Renzi ha lavorato alla Chil, «come dirigente», occupandosi di «servizi marketing».

Ad oggi Matteo è «un dirigente in aspettativa della società di famiglia» (la fonte in questo caso è la biografia di Renzi pubblicata su Wikipedia, che al momento nessuno ha ritenuto di dover correggere). Matteo non sarà ricco come il comico Beppe Grillo, con il quale ha voluto polemizzare sbandierando in tv il saldo da 20mila euro del suo conto corrente. Ma di certo, a guardare i bilanci della società di famiglia, la sua solidità finanziaria non è minacciata. Del resto, per lui, la sorte ha sempre girato nel verso giusto: come quando, nel 1994, partecipando come concorrente a La ruota della fortuna, vinse 48 milioni di lire.

Una cifra che farebbe gola a molti, ma che è ben diversa da quelle che il Presidente della Provincia prima e il sindaco di Firenze poi si sarebbe trovato a gestire durante la sua attività politica. Somme per le quali adesso è finito nel mirino. Nell'esposto presentato da Maiorano tornano in primo piano nomi di società già note perché considerate vicine alle attività economiche della famiglia Renzi: dalla DotMedia alla Web e Press. E si chiede di fare chiarezza sulla Florence Multimedia, promossa dallo stesso Renzi quando era a Presidente della Provincia di Firenze: quest'ultima, tra il 2006 e il 2009, ha ricevuto incarichi dall'ente locale per 9 milioni di euro.

Le spese nei documenti ufficiali
Sotto i riflettori ci sono anche quei «20 milioni di spese di "rappresentanza", cene, alberghi, viaggi e altro» che secondo quanto si legge nell'esposto presentato alla Gdf, Renzi avrebbe speso tra il 2004 e il 2009. E che Maiorano ha documentato raccogliendo gli atti ufficiali (per la maggior parte già pubblici e scaricabili dai siti degli enti locali – guarda le spese 2005, 2006, 2007, 2008 - clicca sugli anni per vedere i documenti). Si tratta di spese eseguite ed approvate in piena trasparenza, per le quali al momento a Renzi non viene contestato alcun reato. Ma che - visti i tempi e il sentimento di antipolitica sempre più dilagante tra l'opinione pubblica - rischiano di rappresentare un ostacolo in più nella corsa alle primarie del "rottamatore" del Pd.

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