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i legali della difesa annunciano il ricorso in appello

Programmi pirata sui pc dello studio:
condannato a due mesi Giovanni Avanti

Nel 2005 i controlli sulla Csp Ingegneria srl: 2 mila euro
di multa, pena sospesa per il presidente della Provincia

Giovanni Avanti

Giovanni Avanti

PALERMO - Nel 2005, in quanto amministratore unico della Csp Ingegneria srl, avrebbe installato ed utilizzato programmi informatici «craccati», ovvero privi di licenza e, dunque, in violazione delle leggi sul diritto d’autore. Così l’attuale presidente della Provincia di Palermo, nonché ex assessore comunale, Giovanni Avanti è stato condannato dal giudice del tribunale monocratico di Palermo, Wilma Mazzara, a due mesi (pena sospesa) e duemila euro di multa. Stessa decisione anche per un suo allora ex socio, l’ingegnere palermitano Giuseppe Li Calsi. La difesa ha già annunciato ricorso in appello: l’installazione dei sistemi operativi sarebbe avvenuta indipendentemente dal controllo dei due. L’indagine – coordinata dal pm Gery Ferrara – era nata dopo un controllo nello studio di ingegneria via Pacini, amministrato da Avanti (che allora era anche assessore comunale) da parte della guardia di finanza, il 13 luglio del 2005.

Sarebbero stati scoperti sedici hard disk, collegati ad altrettanti computer, sui quali «giravano» sistemi operativi (anche costosissimi, come «Autocad») privi di licenza. Ed era scattato il sequestro: i programmi (diverse versioni di Microsoft Windows, ma anche «Photoshop» e pure un antivirus) sarebbero stati utilizzati violando il copyright. A febbraio del 2009, Avanti e Li Calsi erano finiti in tribunale con un decreto di citazione diretta a giudizio. Il processo si è concluso con la condanna di entrambi. La difesa ha rimarcato come il controllo alla Csp Ingegneria srl fosse stato uno dei tanti effettuati dalle fiamme gialle in quel periodo in studi privati della città e come, per altri professionisti, i processi si siano conclusi con l’assoluzione. Sarebbero cambiate le leggi – dice l’avvocato – in materia: prima era sufficiente un’unica licenza per usare un programma su una rete di computer. Poi, invece, sarebbe diventato obbligatorio detenerne una per ogni pc sul quale il software viene utilizzato. Nessun commento da parte di Avanti.

Sandra Figliuolo
22 febbraio 2011
(ultima modifica: 23 febbraio 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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