ECONOMIA

Il provvedimento ieri ha suscitato le vive proteste dell'Ad dell'emittente e del Pd
La Russa lo difende: "Tolto un privilegio". Sacconi frena: "Decider� il Parlamento"

Sky, Berlusconi: "Anche Mediaset
� danneggiata da norma pay tv"

Di Pietro: "Decisione scandalosa, il premier pensa solo ai propri affari"
La D'Amico dalla tv: "Il Parlamento ci ripensi, non colpire le famiglie"

Sky, Berlusconi: "Anche Mediaset � danneggiata da norma pay tv"

MILANO - Berlusconi scende in campo in prima persona per difendere la norma del decreto anticrisi che aumenta l'Iva sulla pay tv dal 10 al 20% e ribalta le accuse di conflitto d'interesse sull'opposizione. "La sinistra - dice il premier - aveva dato un privilegio alle televisioni con gli abbonamenti, la sinistra aveva buoni rapporti con Sky. Noi abbiamo tolto un privilegio e portato il livello dell'Iva uguale per tutti ed in questo modo abbiamo penalizzato anche Mediaset, che sta facendo partire un'emittente analoga. Questo dimostra che la sinistra si � inventata il conflitto di interessi, oltretutto Mediaset non � concorrente di Sky che va sul satellite e ha altre regole". Il premier, dunque, replica e riparte all'attacco chiedendo al Pd di rompere con L'IdV "se vuole il dialogo".

La norma, introdotta dal decreto anti-crisi, ha suscitato le vive proteste dell'amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge, e del Partito Democratico, che ha denunciato il palese conflitto d'interesse con il premier Berlusconi. "L'azienda di propriet� della famiglia Berlusconi - aveva denunciato ieri il responsabile della comunicazione del Pd Paolo Gentiloni - non � coinvolta dall'aumento visto che la norma del 1995 abrogata ieri riguarda solo la tv via satellite e via cavo. L'eventuale coinvolgimento di Mediaset sarebbe comunque insignificante perch� relativo non alle carte prepagate del calcio ma soltanto agli abbonamenti mensili per alcuni canali digitali. In pratica, anche se fosse vero questo coinvolgimento, sarebbe infinitesimale". In sostanza, secondo il centrosinistra, con l'aumento dell'Iva il governo Berlusconi ha colpito pesantemente la concorrenza e, solo marginalmente, Mediaset che, comunque, avrebbe un vantaggio in termini di ritorno di teleutenti se molti si staccassero dalla pay tv per l'aumento delle tariffe dovuto all'incremento dell'Iva.

Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa difende la norma: "Sono anche io abbonato a Sky ma bisogna ricordare che quando nacque la pay tv ci fu uno sconto a loro favore che altri non hanno. Oggi la loro situazione � stata riportata su un piano di equit�. E' stato tolto un privilegio, non messo un peso in pi�. In momenti di crisi i privilegi vanno tolti a tutti".

Pi� morbido il ministro del Welfare Maurizio Sacconi il quale ricorda che "se sar� mantenuto l'aumento dell'Iva per Sky dal 10% al 20% come previsto dal pacchetto anticrisi varato dal governo lo decider� il Parlamento, che � chiamato a trasformare in legge il decreto".

Contro la norma si � scagliato anche il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro: "La norma sull'aumento dell'Iva sulle pay tv � scandalosa. Berlusconi, come al solito, invece di lavorare per gli interessi dei cittadini, pensa a tutelare i propri affari. Emerge, ancora una volta, il conflitto di interessi del Presidente del Consiglio, un'anomalia tutta italiana che il mio partito ha chiesto di risolvere sin dal primo giorno che � entrato in Parlamento".

E oggi, dagli schermi di Sky, in uno degli spazi pi� seguiti e popolari, Ky Calcio Show, Ilaria D'Amico ha llustrato l'impatto della decisione del governo auspicando un ripensamento da parte del Parlamento.
"Si tratta - ha detto rivolta ai telespettatori- del raddoppio di una tassa per 4 milioni 600 mila famiglie italiane che hanno liberamente deciso di abbonarsi a Sky. Un provvedimento - ha aggiunto, mentre sugli schermi del grande studio dal quale va in onda il programma scorrevano gli articoli dei giornali di oggi sul tema - che va in controtendenza con la filosofia dei provvedimenti, che nelle intenzioni del Governo dovrebbero incentivare le aziende e sgravare le famiglie".

Berlusconi-Pd, nuovo duello su Di Pietro. E' il Cavaliere che torna ad attaccare Veltroni sull'alleanza con l'ex pm. "Se il Partito Democratico volesse mettere fine all'alleanza con un signore violento, un calunniatore come Di Pietro farebbe un servizio al paese". E ancora: "Se vogliono il dialogo devono rompere con l'Italia dei Valori". Secca la replica del portavoce del Pd, Andrea Orlando: "La collaborazione per affrontare la crisi che il premier chiede all'opposizione non � una sua graziosa concessione, ma sarebbe solo un modo per affrontare con pi� efficacia e incisivit� le gravi condizioni dell'economia nell'interesse generale del Paese e degli italiani. E' veramente inaccettabile che, dopo avere chiesto la collaborazione solo come ratifica di provvedimenti gi� decisi, in una condizione di simile difficolt� Berlusconi si metta ora a dettare condizioni ed ultimatum cercando pretesti per dividere le opposizioni".
(30 novembre 2008)