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Sacconi: «La situazione è sotto controllo»

Latte contaminato, Zaia: «Rischi
nei ristoranti cinesi? Io non ci vado»

Il ministro delle Politiche Agricole: «È un problema
che nemmeno mi pongo»

Il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia (Ansa)
Il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia (Ansa)
ROMA - Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, non frequenta i ristoranti cinesi. E in merito all'invito del presidente di Slow Food, Carlo Petrini, a non frequentarli dopo lo scandalo del latte contaminato afferma: «Non mi pongo nemmeno il problema, visto che non ci vado proprio. Penso - afferma il ministro in un'intervista televisiva al Tg2 - che si debba aiutare il mondo della ristorazione nazionale che ha dato tanto non solo sotto il profilo della promozione della nostra agricoltura ma anche turistico. E sono convinto che in questo modo aiuteremo ancora una volta i prodotti della nostra agricoltura». Zaia, per scongiurare eventuali rischi che prodotti pericolosi di origine cinese possano finire nelle nostre tavole, suggerisce l’unico metodo possibile: «Consumare prodotti della nostra agricoltura, prodotti certificati, a denominazione. In questo modo - spiega - garantiamo la nostra sicurezza alimentare e aiutiamo i nostri agricoltori a sopravvivere». In ogni modo, rassicura: «I consumatori devono stare tranquilli. I nostri controlli funzionano».

SACCONI - Sul tema interviene anche il ministro del Wefare, Maurizio Sacconi: «La presenza in Italia del latte alla melamina importato dalla Cina non deve preoccupare, almeno al momento, i consumatori italiani». «Abbiamo dato vita a un'iniziativa su larga scala dei Nas con tempestività e immediatamente - ha riferito il ministro - e credo che la situazione sia sotto controllo».


24 settembre 2008

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